I volontari comaschi in Romagna dopo l’alluvione, in arrivo anche i tifosi del Como. Qui i racconti

Alluvione La prima squadra è stata a Sant’Agata sul Santerno, uno dei paesi più colpiti. «Con un gommone e un battellino li abbiamo portati in salvo girando per tutto il paese via acqua»

Da Como alla Romagna per aiutare gli alluvionati: «Qui sembra un girone dantesco».

Ieri è rientrata la prima squadra comasca da Sant’Agata sul Santerno, uno dei paesi più colpiti. Dalla nostra provincia anche i semplici cittadini provano a rimboccarsi le maniche per dare una mano.

«Con la colonna mobile organizzata dalla Provincia abbiamo lavorato per i primi quattro giorni d’emergenza – racconta Giorgio Porta, responsabile dell’Aerosoccorso dell’Aeroclub Como – a Sant’Agata il fiume Santerno ha abbattuto un argine, tutto il paese è finito sott’acqua. Il nostro lavoro in sostanza è consistito nel far uscire dalle case gli alluvionati, per poi smistarli nei vari centri d’accoglienza, di solito allestiti all’interno delle scuole. Quasi tutti hanno un metro e mezzo di acqua in casa. Chi abita a pian terreno non aveva alternative». Ora l’impegno dei soccorsi comaschi si sta spostando su Lugo di Romagna, un altro centro colpito.

I racconti

Dopo i primi soccorsi, con le imbarcazioni sull’acqua, adesso si combatte contro il fango. «Nelle prime ore la gente stava sui balconi e sui tetti aspettando i soccorsi – racconta Maurizio Porro, un altro volontario comasco – e noi con un gommone e un battellino li abbiamo portati in salvo girando per tutto il paese via acqua. Abbiamo aiutato persone che stavano fisicamente tutte bene. Moralmente però erano davvero scoraggiate, hanno perso tutto. Non se l’aspettavano. Scesa l’acqua è rimasta ovunque la fanghiglia. Ora sono arrivati i “ragni” per cercare di liberare quel che è rimasto ammassato. Sembra un girone dantesco, è davvero triste».

Difficilmente queste persone possono sperare di rientrare a breve nelle loro amate mura domestiche. I romagnoli non intendono certo piegarsi, ma c’è tanto da fare e tanto bisogno d’aiuto. E così a Como è nata una chat Telegram, pubblicata da semplici cittadini. Si chiama “Emilia Romagna chiama Como risponde”, la pagina è aperta. «Stiamo raccogliendo viveri, beni di prima necessità oltre come ovvio a pale, stivali di gomma e vanghe – racconta Vittoria Rusconi, una delle referenti della chat – facciamo ciò che ci chiede la gente di Sos Cesena, un altro gruppo con cui siamo in contatto. Io sto per partire con i primi furgoni proprio per Cesena. Spero come posso di dare una mano a chi là conosco». Questi volontari sono per lo più persone auto organizzate chiamate da amici, parenti, conoscenti.

Detto che la Protezione civile suggerisce ai normali cittadini di non accavallarsi alle prime operazioni da svolgersi in emergenza. Dove l’alluvione ha lasciato i danni più importanti serve coordinarsi e seguire le direttive delle autorità.

Le iniziative

Intanto la Caritas lancia una campagna di raccolta fondi. Il bonifico bancario va intestato a Caritas Diocesana di Como, presso Banca Popolare Etica filiale di Varese, IBAN: IT71Q0501810 800000017211707. Causale: Emergenza Alluvione Emilia Romagna.

E i Pesi Massimi, gruppo di tifosi del Como, sabato porterà in Romagna «attrezzature e braccia». I referenti chiedono aiuto per trovare urgentemente: gruppi elettrogeni (di primaria importanza), pompe sommerse, pale, scope, tira acqua, secchi, stracci, stivali, torce elettriche, powerbank (già carichi). Il punto di raccolta è il Bar Dalì di Montano Lucino in via della Costituzione 1. In alternativa si accettano donazioni in denaro (tutte le informazioni sono sulla pagina Facebook dei Pesi Massimi).

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