Il dolore dei compagni dopo l’improvvisa morte di Bianca, a scuola uno sportello per il sostegno psicologico

Tavernola Lezioni sospese domani in occasione del funerale. Compagni e docenti preparano il loro saluto

Dopo la fiaccolata di lunedì sera, le scuole di Tavernola resteranno chiuse per i funerali di Bianca, attesi nel pomeriggio di domani. Compagni e docenti stanno preparando iniziative e saluti, stretti intorno alla famiglia Corengia e al ricordo della loro amica e allieva.

L’istituto comprensivo Como Borgovico ha attivato nel frattempo anche un servizio di supporto psicologico perché la tragica scomparsa della studentessa ha creato negli alunni una ferita difficile da rimarginare.

«È stato devastante per tutti – conferma la preside Maria Grazia Miccolis –, una notizia inimmaginabile. Avevamo appena completato la pedalata della pace con Bianca. Docenti e ragazzi, me compresa, siamo tutti sconvolti. Se può servire, un supporto psicologico è pronto, aperto a tutti. Adesso abbiamo tutti un grande bisogno di stare insieme. La fiaccolata dell’altra sera l’ha dimostrato. Compagni, genitori, amici, c’era tutta Tavernola. È un quartiere davvero unito, dove il sentimento di comunità è ancora molto vivo e forte».

Per il funerale c’è chi si sta armando di palloncini, di frasi per Bianca, chi sta pensando a canzoni o ad altre dimostrazioni d’affetto. «Interromperemo tutte le lezioni, non solo alle medie – dice ancora la dirigente scolastica – dopo mezzogiorno si fermano anche primarie e infanzia. Ha bisogno di un sostegno anche la sorellina della famiglia. Come pure le maestre che ha avuto in passato, gli ex compagni, i tanti alunni che si sentono toccati». Da Cavallasca, il paese di residenza, sono in arrivo tante altre testimonianze di vicinanza. Per restare a Tavernola la parrocchia è impegnata a sostenere i familiari, le catechiste in particolare ci tengono a ricordare Bianca, di sicuro durante i funerali. Nessuno a scuola, a casa e nel quartiere poteva immaginare. Un po’ di febbre, un malore durante il venerdì Santo, poi il crollo, ma non c’erano sintomi o segnali d’allarme.

«Conoscevo bene anche io Bianca – conclude la preside, con la voce scossa – avevo avuto modo di conoscerla durante delle recenti attività scolastiche, delle manifestazioni. È difficile darsi pace davanti a una tragedia simile».

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