Il Papa a Hiroshima
Con le lampade costruite a Fino

Sono state prodotte dalla “Elleci Arte Sacra” azienda che da anni è fornitrice della sede pontificia

È dell’azienda Elleci Arte Sacra di Fino Mornasco la luce che Papa Francesco ha portato con sé nel suo viaggio apostolico in Giappone, lo scorso 24 novembre. Una luce che racchiude un forte messaggio di pace, recata dal pontefice come dono alle comunità di Hiroshima, Nagasaki e Fukushima, che hanno affrontato l’orrore, quello più disumano, della guerra e hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di una catastrofe nucleare.

Parole e simboli

Le tre lampade, che hanno la firma progettuale di Daniele Lissi, sono il simbolo concreto delle parole che il Papa ha pronunciato di fronte al Memoriale di Hiroshima «Mai più la guerra, mai più il boato delle armi, mai più tanta sofferenza», l’uso dell’energia atomica a scopi bellici è «immorale» così come lo è il «possesso» di armi nucleari.

Un messaggio che alla Elleci hanno abbracciato e cercato di trasmettere nella realizzazione di questi oggetti di arte sacra.

Lo stesso design scelto racconta una storia, chiarisce Lissi: «Si tratta di lampade di un metro e venti di altezza, in ottone, con una finitura argentata, che si sviluppano in verticale a partire da un basamento a tre lame, che reca la scritta pax in latino, lingua internazionale della chiesa. Nel corpo slanciato della lampada abbiamo poi inserito lo stemma papale. Infine la lanterna in vetro, di una luce bianca, è sorretta da tra vele che vogliono simboleggiare lo Spirito Santo, a ribadire quanto sia importante per gli uomini affidarsi allo Spirito Santo per costruire la pace. Da soli non possiamo farcela».

La Elleci di Fino Mornasco da anni è fornitrice della sede papale e dei viaggi apostolici del pontefice. Ha realizzato in proposito diverse opere come alcuni calici che Papa Francesco utilizza quotidianamente e il suo completo di altare con candelabri e croce che compare in numerose celebrazioni liturgiche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA