Altra Cernobbio, il sindaco nega l’uso della sala polifunzionale a “Sbilanciamoci!”. L’anti Ambrosetti sarà a Como

Il caso Bocciati gli appuntamenti a scuola «per motivi di ordine pubblico». Piazza Santo Stefano troppo periferico. «Mai un problema negli anni»

Fa discutere la decisione del Comune di Cernobbio di negare l’uso della sala polifunzionale per l’iniziativa “Sbilanciamoci!” in programma l’1 e 2 settembre in città.

Un rifiuto per «motivi di ordine pubblico» in quanto negli stessi giorni è in programma il Forum Ambrosetti. Gli organizzatori della manifestazione parlano di «sospensione della democrazia», ma il sindaco Matteo Monti replica «sono state proposte altre soluzioni da loro rifiutate». L’appuntamento è spostato a Como, al cinema Gloria. Sbilanciamoci, in una nota ufficiale, spiega: «non si capisce quale siano i motivi di ordine pubblico per una riunione che si svolge al chiuso, già ospitata dal Comune nel 2010 e, che Sbilanciamoci! ha svolto a Cernobbio anche negli anni 2009 e 2022, senza mai alcun problema per lo svolgimento dell’Ambrosetti».

La questione

“La strada maestra. Ambiente, diritti, lavoro, pace: la nostra Costituzione” il titolo per quella che doveva essere “l’altra Cernobbio” con l’obiettivo di «proporre di mettere al centro della riflessione la Costituzione, per rilanciare idee e proposte per un nuovo modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità, la pace, i diritti civili e sociali, la salute, l’istruzione, il welfare, l’accoglienza». Sono 51 le organizzazioni della campagna “Sbilanciamoci!” e tra queste Arci, Emergency, Wwf, e molti altre.

Sulla questione sono state presentate due interrogazioni al ministro degli Interni alla Camera e al Senato da Sinistra Italiana – Allenza verdi sinistra (a firma di Nicola Fratoianni e Peppe De Cristofaro). Il ministro Matteo Piantedosi nel confermare le esigenze di assicurare lo svolgimento dell’Ambrosetti ha nello stesso tempo aperto spiragli per la possibilità di uno spazio alternativo.

Il Comune ha così proposto il centro civico di Piazza Santo Stefano, ma gli organizzatori hanno rifiutato per questione di spazi. «Fino all’ultimo abbiamo sperato in una soluzione – spiegano Gianpaolo Rosso, presidente Arci Como e Danilo Lillia, presidente di Arci Terra e Libertà – non abbiamo cercato nessuna polemica, abbiamo atteso una soluzione che salvaguardasse i principi dell’evento e le difficoltà del Comune. Di fronte a quanto accaduto andiamo altrove e prendiamo atto di una scarsa sensibilità democratica verso una iniziativa del tutto legittima e promossa da soggetti pienamente autorevoli».

La replica

Pronta la replica del sindaco Monti: «il diniego è stato dettato per ragioni di ordine pubblico in quanto non è possibile accogliere eventi negli spazi comunali nel periodo dell’Ambrosetti. La sala polifunzionale dista 800 metri da Villa D’Este. La sala richiesta, inoltre, è nel plesso scolastico Don Umberto Marmori e l’anno scolastico inizia l’1 settembre quindi in quella data sono in programma attività del collegio docenti». «Sul territorio comunale abbiamo comunque a disposizione altre strutture in aree meno prossime a Villa D’Este e per questo nella giornata di giovedì - conclude Monticontattato dagli organizzatori, ho dato disponibilità per usare delle sale del centro civico di Piazza Santo Stefano e loro hanno detto che non erano idonee».

© RIPRODUZIONE RISERVATA