Incassati in un anno 42 milioni e «Ora il Casinò può assumere»

Campione La sala da gioco ha ricevuto 220 mila visite, il 67% dall’Italia. La UilCom: «Non è stato facile ripartire, siamo orgogliosi del lavoro fatto»

A un anno dalla riapertura del Casinò i conti sono migliori del previsto.

Alla fine dello scorso mese di gennaio, dopo quattro anni di chiusura, la casa da gioco di Campione d’Italia ha finalmente riaperto i battenti. Superate mille difficoltà e una lunga vicenda processuale, il Casinò ha fino ad ora tenuto fede al concordato pattuito con i giudici fallimentari di Como. Almeno stando ai bilanci presentati a fine anno, secondo cui nei primi dodici mesi di riapertura i tavoli verdi hanno incassato 42 milioni di euro, ovvero il 12% in più rispetto a quanto previsto nel piano accordato dai magistrati.

Oltre 220mila visite, con il 67% di clienti provenienti dall’Italia e il 23% dalla Svizzera, più la restante quota di giocatori di richiamo internazionale. Numeri che hanno fatto esprimere soddisfazione all’amministratore delegato della società che gestisce il Casinò, Marco Ambrosini, uno dei protagonisti della riapertura della colossale casa da gioco.

I risultati

«Oggi, ad un anno dalla riapertura, siamo orgogliosi degli ottimi risultati che la casa da gioco ha saputo raggiungere – scrivono i sindacati della UilCom del Lario - frutto di un grande lavoro congiunto in cui va dato atto del grande impegno profuso dai lavoratori. Non è stato facile ripartire dopo così tanto tempo e soprattutto in un momento estremamente difficile a causa della pandemia prima, che tra l’altro aveva fatto slittare l’apertura di un mese,della crisi energetica e della guerra in Ucraina poi».

E hanno aggiunto: «In un incontro di qualche giorno fa la società ci ha informati che a breve partiranno i pagamenti dei debiti nei confronti dei creditori privilegiati e stante il buon andamento del Casinò è possibile cominciare a parlare di nuove assunzioni».

Restano, ciò nonostante, diversi ostacoli sul cammino del Casinò per uscire definitivamente dalla crisi. Intanto il Comune, il socio unico, è ancora in una situazione di dissesto economico.

Di recente la Corte dei Conti ha bocciato il risanamento dei bilanci dell’ente pubblico, menzionando criticamente nella sentenza anche l’attuale concordato fallimentare del Casinò.

La situazione

«La specificità del ciclo del bilancio pubblico del Comune di Campione d’Italia – si legge nelle carte processuali - obbliga a valutare la sostenibilità e l’attendibilità delle previsioni di risanamento del Casinò».

L’amministrazione comunale comunque ha sempre rassicurato, decisa a separare quanto più possibile la gestione della casa da gioco dalle questioni interne al Comune. E poi ci sono gli incidenti di percorso, per esempio gli ex gestori del ristorante, Mapi, che hanno vinto un ricorso contro la disdetta del precedente affidamento. Ora la società può rientrare nel salone e nelle cucine al settimo piano. Al netto dei problemi e del potenziamento ancora da fare di alcuni servizi di gioco al Casinò, dopo dodici mesi pieni di lavoro, sono fiduciosi che il 2023 porterà fuori dalle secche la casa da gioco, concludendo il percorso del concordato fallimentare. Per cancellare così il crack milionario scattato nell’estate del 2018.

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