Incidente mortale a Luisago: «Voglio la verità per Rocco»

Appello La compagna del giovane chiede non venga chiusa l’indagine. «Era un motociclista responsabile, se ci sono testimoni mi contattino»

Luisago

«Voglio la verità. Non posso accettare che le indagini si chiudano con: “un altro motociclista è morto perché andava troppo veloce”. Rocco era una persona responsabile. Sapeva condurre una moto, sapeva soprattutto che a casa lo attendevano la sua compagna e due figli piccoli».

È un fiume in piena Sonia D’Angelo compagna di Rocco La Cognata, il trentatreenne residente a Sesto San Giovanni, originario di Gorla Minore, morto mercoledì 16 luglio poco dopo le 22.30 in via Risorgimento, dopo essere finito a terra mentre era in sella alla sua motocicletta. Non c’è stato impatto con altri veicoli. La Cognata avrebbe fatto tutto da solo. Sonia non lo accetta.

«Rocco ha iniziato a viaggiare in moto quando aveva soltanto 18 anni. Sapeva il fatto suo. Se mercoledì è scivolato, vuol dire che si è trovato di fronte a qualche impedimento. Ha frenato per un motivo». Sonia è stata anche a Luisago. «Certo volevo rendermi conto di persona dove fosse avvenuto l’incidente. Via Risorgimento è una normale strada di paese che lui oltretutto conosceva molto bene».

Rocco lavorava in Svizzera in un’azienda medica. Faceva il tornitore. Mercoledì 16 stava rincasando dopo il turno.

«Aveva terminato alle 21.50. Da gennaio percorreva quella strada praticamente ogni giorno in automobile o in motocicletta. La conosceva benissimo». La moto dell’incidente l’aveva comprata un mese fa. Improvvisamente il tono di Sonia cambia. Non è più battagliero, ma disperato.

«Ricordo quel maledetto mercoledì. Rocco mi aveva chiamata circa un’ora prima dell’incidente, mi informava che stava partendo, ma poi è arrivata la telefonata dei carabinieri».

Per dirle che il suo compagno era in ospedale. «Ho caricato rapidamente in macchina cane, bambini (2 maschi di 8 mesi e 3 anni e mezzo ndr.). Mi sono precipitata. Solo quando sono arrivata, mi hanno informata che era morto. Mi è crollato il mondo addosso. Gli infermieri si sono occupati dei bambini, io ho dovuto riconoscere la salma». Sonia scoppia a piangere mentre rivede davanti agli occhi il corpo del suo Rocco privo di vita. «Ogni giorno il più grande mi chiede dov’è il suo papà. Non so cosa rispondere». Ma una certezza ce l’ha: vuole la verità. Vuole sapere perché Rocco è finito con così tanta violenza sull’asfalto, vuole sapere perché il suo compagno non c’è più e non vedrai mai crescere i suoi figli.

Sonia: «Chiunque abbia visto qualcosa, sia anche semplicemente passato da via Risorgimento verso le 22.30 di mercoledì 16 luglio, non esiti a chiamarmi». Il numero di telefono è il 3336596263. «Non accetterò mai come risposta: è stata la velocità. Non ci crederò mai».

Lei e Rocco avevano in programma di sposarsi. Avevano già scelto la chiesa e il mese delle nozze. «Sarebbe stato il maggio del prossimo anno. Avevamo parlato anche col prete. Rocco voleva sposarsi in comune, ma io preferivo la cerimonia religiosa. Alla fine mi aveva accontentata».

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