La cascina confiscata intitolata a Loi: era un’agente della scorta di Borsellino

Fino Mornasco L’edificio ospita una sala civica e la sede distaccata del Parco delle Groane. L’inaugurazione è in programma a ottobre. Fornasiero: «Vittoria dello Stato sulla criminalità»

Il nuovo spazio civico realizzato nella cascina di Valle Mulini, confiscata alla ’Ndrangheta, sarà intitolato a Emanuela Loi, agente della scorta di Paolo Borsellino che perse la vita nella strage di via D’Amelio, prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio, era il 19 luglio 1992.

Il messaggio

Il Comune di Fino Mornasco continua sul lungo percorso degli spazi restituiti alla collettività, strappandoli alla malavita e come messaggio e segnale dal forte valore civico intitola questi spazi specificamente a donne che hanno perso la vita servendo le istituzioni e lottando contro l’illegalità. Nel 2017 a Socco si intitolò a Lea Garofalo un’altra cascina confiscata alla criminalità organizzata, nella seconda metà di ottobre è prevista l’inaugurazione dei nuovi locali nella cascina che c’è lungo la provinciale, poco prima della via che porta alla stazione di Cucciago, sull’angolo con via Molinetto in Valle Mulini. La cascina era molto malandata e la sua storia riporta alla criminalità organizzata. Nel 2002 l’agenzia del demanio aveva assegnato al comune di Fino Mornasco il bene che dopo 16 anni però risultava ancora intestato al catasto al vecchio proprietario.

Finalmente oggi la cascina è un luogo rinato attraverso il lavoro di ristrutturazione da 436.729,53 euro finanziato per 307.746,42 da un bando di Regione Lombardia e per i restanti 66 mila euro con fondi comunali.

«Abbiamo ricavato due piani – spiega il sindaco Roberto Fornasiero – al piano terra i locali saranno dati in affitto al Parco delle Groane per una sede distaccata delle Gev (guardie ecologiche volontarie); al primo piano, al posto del fienile, c’è la nuova sala civica, uno spazio che servirà anche alla comunità di Andrate, oltre che Valle Mulini, a disposizione della gente per bene e delle associazioni che qui non mancano. Questo è un altro simbolo della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata». La cascina era davvero malandata, il Comune ha messo in sicurezza anche una porzione di fabbricato accanto al fienile ristrutturato. Dove una volta c’era il fieno oggi c’è una sala civica, restano i finestroni da cui un tempo veniva caricato il fieno in cascina e le schermature delle aperture per arieggiare il fieno, strutture caratteristiche delle cascine lombarde. Il soffitto contiene ancora le travi e gli architravi di legno messe in sicurezza.

L’edificio

L’edificio è videosorvegliato grazie al bando sicurezza nei parchi. All’interno della sala si installerà una smartboard per le presentazioni e gli eventi, ci sarà un vecchio grande tavolo, che sarà ristrutturato, ospitato sinora nella scuola di via Trento ed ovviamente le sedie, per poter fruire delle attività che associazioni ed istituzioni proporranno. Non sarà possibile affittare quello spazio per feste ed eventi privati.

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