L’addio a Filippo
tra le sue barche
«Non si è arreso»

Cernobbio. Tanti amici al palazzetto dello sport per rendere omaggio al campione morto a 26 anni Lunedì pomeriggio si terranno i funerali in riva

Dolore, cordoglio, tristezza. Ma anche la consapevolezza di aver conosciuto un lottatore vero. Da ieri pomeriggio la salma di Filippo Mondelli, campione di canottaggio portato via da un tumore osseo a soli 26 anni, è al centro del palazzetto dello sport di Cernobbio, circondato da tanti mazzi di fiori e da due barche, che rappresentano la vita e la carriera del “Mondo”.

Su quelle imbarcazioni avrebbe sicuramente continuato a scrivere la storia dello sport comasco e italiano, come stava facendo prima di scoprire l’osteosarcoma poi rivelatosi fatale. Un’immagine emotiva fortissima, quella che si ha entrando nel palazzetto, che stona con la giovane età di Filippo, con la sua forza, la sua grinta e la voglia di vincere tutto. Vederlo lì è un pugno nello stomaco, tanto difficile da credere quanto da accettare. «Quanti allenamenti passati insieme, quante trasferte, quante cose condivise - singhiozzano gli amici di una vita, ancora increduli – lui non se lo meritava, no».

Già, perché dietro al campione, al ragazzone alto e muscoloso che ruggiva sulla linea di partenza per far capire agli avversari chi comandava, c’era il Pippo dolce, gentile ed educato con tutti, che amava stare con gli amici e divertirsi. E quell’allegria, per quanto possibile, l’aveva portata anche nei reparti dell’ospedale Rizzoli di Bologna dove era in cura.

La famiglia, in questo momento di grande dolore, ha comunque trovato la forza per continuare a lottare e ha espresso il desiderio di fare una raccolta fondi da destinare alla ricerca, come gesto di vicinanza e ricordo del campione al posto degli annunci funebri. Sarà possibile far visita alla camera ardente di Filippo anche oggi e domani dalle 15 alle 18, oppure lunedì mattina, 3 maggio, dalle 10 alle 12, a cui seguiranno i funerali alle 14.30, presso la riva di Cernobbio per permettere ad un numero più ampio di persone di partecipare, nel rispetto delle regole anti Covid. Filippo non c’è più ed è un’assenza già pesantissima, ma la sua storia non finisce qui, perché lascia a tutti un grande esempio: quello di non arrendersi mai, qualunque sia il finale. (Daniela Colombo)

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