L’assicurazione online è falsa: due denunce per la truffa

Lipomo Il sito internet era identico a quello di una compagnia. Un pensionato del paese aveva pagato 495 euro

Avevano creato un primo sito Internet, riproducendo fedelmente quello di una reale società di assicurazioni e che utilizzavano come specchietto per le allodole. Una pagina che conteneva qualche piccolo errore, ma che era molto fedele all’originale e che serviva per promuovere prezzi scontatissimi per l’assicurazione delle vetture e dei motocicli.

Quando l’interessato cadeva nella rete, i malviventi fornivano tramite i social – dopo che nel frattempo avevano ottenuto la fiducia della vittima di turno – un QR Code che rimandava ad un secondo sito con tutte le informazioni per i pagamenti da effettuare in tabaccheria. Ovviamente, i soldi non confluivano nei conti correnti della compagnia di assicurazione vera – il cui nome veniva però sfruttato – bensì su carte PostePay per poi finire nel nulla. Di questo tipo di raggiro ne abbiamo scritto già più volte in passato, e non di rado alle vittime – cosa ancora più pericolosa – venivano inviati pure i tagliandini da tenere nelle auto che dunque circolavano senza sapere di non essere in realtà assicurate.

Una tipologia di raggiro simile a quella che abbiamo descritto è avvenuta di recente ai danni di un pensionato di Lipomo, 81 anni, che voleva assicurare la propria auto. Un premio pagato 495 euro che però ha portato a scoprire prima del previsto l’accaduto, in quanto quando l’anziano – cui non tornavano alcune cose – ha provato a ricontattare gli assicuratori il cui numero non era già più raggiungibile.

L’indagine, dopo la querela, è stata condotta dai carabinieri della stazione di Albate che sono riusciti a seguire il giro dei soldi arrivando fino alla Calabria. Così, nelle scorse ore, i militari hanno denunciato a piede libero proprio per questa truffa a carico dell’ottantunenne di Lipomo, un uomo e una donna di Crotone, il primo di 46 anni e la seconda di 31 anni. La segnalazione è stata poi girata alla procura di Como che ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Una serie di raggiri, questi di cui stiamo parlando, che sono molto frequenti e che rischiano di essere anche pericolosi mettendo in circolazione vetture non assicurate e dunque non coperte.

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