L’attacco dell’opposizione sul Natale di Como: «È costato più di 112mila euro». Ma Rapinese nega tutto

La polemica L’affondo da parte di Nessi e Minghetti : «Abbiamo chiesto i conti, non ci hanno mai risposto». Il sindaco: «Ignorati gli incassi fatti dal Comune»

Svolta Civica attacca la giunta Rapinese. Per l’ultimo Natale, meno scintillante dei precedenti, il Comune ha speso più di 112mila euro. Gli scorsi anni i contribuenti avevano pagato al massimo 11mila euro e a Cernobbio la Città dei Balocchi è costata 80mila euro. Ma il sindaco replica: tutto falso.

Ieri mattina il capogruppo della minoranza Svolta Civica, Vittorio Nessi insieme al consigliere Barbara Minghetti, ha fatto i conti in tasca alla manifestazione Natale a Como, andata in scena tra novembre e gennaio. «Abbiamo chiesto conto con un’interrogazione, ma non ci è stata data risposta – ha detto Nessi – quindi attraverso gli atti pubblici, almeno quelli noti, abbiamo fatto la somma delle spese per organizzare la manifestazione».

I conti in tasca

Nell’elenco figurano diversi passaggi formali che in passato venivano coperti dagli organizzatori della Città dei Balocchi. Compreso il piano della sicurezza che in ragione della sua carenza ha creato dei problemi, con i mercatini chiusi una domenica in concomitanza con una partita del Como calcio. Il conto comunque raggiunge i 112mila euro. In più ci sono 20mila euro chiesti dalla Croce Rossa per il presidio alla pista del ghiaccio.

«Senza polemiche, senza entrare nella riuscita o meno della manifestazione – così Nessi – occorre ricordare che l’edizione precedente era costata zero euro al Comune, mentre il contributo pubblico prima della pandemia, si era fermato a 11.400 euro». Resta da devolvere in beneficenza il 10% degli incassi fatturati dai mercatini natalizi, come deciso dall’attuale amministrazione. Secondo Nessi inoltre l’ultimo Natale non ha stimolato la concorrenza, al bando per allestire le casette ha partecipato un solo concorrente, per molte altre partite il Comune ha dato affidamenti diretti «senza motivare la ragione delle scelte».

E poi c’è un paragone da fare. La Città dei Balocchi con le sue luci si è trasferita a Cernobbio e per la kermesse il vicino Comune ha speso 80mila euro. Meno rispetto al capoluogo. «Io spero solo che Como e Cernobbio vogliano lavorare insieme il prossimo anno – commenta Minghetti – basta battaglie senza senso a tre chilometri di distanza».

«A Villa Erba solo salamelle»

Ecco la replica del sindaco Alessandro Rapinese. «Intanto non vengono calcolati introiti come l’occupazione del suolo pubblico che quest’anno è stata fatta pagare al 100%. Inoltre settimana prossima abbiamo un appuntamento per quantificare l’importo da devolvere in beneficenza. E poi bisogna pensare che la manifestazione Natale a Como adesso è di Como e resta a Como. È un marchio del Comune. Non può scappare a Cernobbio come la Città dei balocchi». E il Natale 2023? «A Cernobbio si vota e sono pronto a scommettere che il sindaco sarà diverso – dice Rapinese – la nuova amministrazione non porterà le salamelle di Natale dentro a Villa Erba. Dove il giardino è ancora tutto conciato e vorrei sapere, perché è anche casa nostra, chi paga per metterlo a posto».

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