Le conseguenze dei bus in ritardo sulla linea 6: «Il mio lavoro prevede delle penali, non posso permettermi di arrivare dopo»

Maslianico Le proteste di una donna di 31 anni: «Ci sono state anche corse soppresse». La replica di Asf: «Ci scusiamo per i disagi, su quella tratta problemi per le assenze degli autisti»

Da due mesi alle prese con ritardi del bus e corse soppresse. Mara Bianchi, 31enne residente a Maslianico, si dice esausta di quello che ogni giorno deve vivere per raggiungere il luogo di lavoro o per tornare a casa. La giovane ha anche cercato di trovare persone stanche come lei per organizzare una raccolta firme.

Tutto ha inizio due mesi fa quando la 31enne, commessa in un negozio in centro a Como, si trasferisce a Maslianico. Mara si informa per gli orari del bus per gli spostamenti, la linea 6, ma nonostante la pianificazione oraria, inizia a scontrarsi fin dai primi giorni con una serie di disagi.

La protesta

«Per andare al lavoro dovrei prendere il bus delle 8.56 – racconta la giovane – e per tornare a casa quello delle 19.49 ma non c’è un giorno in cui il servizio sia in orario. Ho segnalato la cosa sia agli autisti che a Asf, ma ad oggi la situazione è sempre la stessa». Ogni giorno così Mara racconta di vivere nel dubbio che il bus che la deve portare al lavoro arrivi in orario, così come quello che la porta a casa passi sul serio. In alcuni casi ha anche provato a raggiungere la fermata più vicina sulla tratta di Tavernola, ma anche con la linea 11 ha avuto difficoltà e ritardi.

Il racconto

«In questi mesi – aggiunge – è capitato più volte che le corse venissero soppresse, sia all’andata che al ritorno. Addirittura, appena dopo Natale, un giorno hanno soppresso entrambe le corse, all’andata e al ritorno. Onestamente non penso sia giusto tutto questo, paghiamo l’abbonamento per un servizio che non c’è. Se non paghiamo però perché scontenti andiamo nel torto noi. Mi sembra una situazione assurda». In queste settimane Mara si è trovata così più volte a dover tornare a casa a piedi, con oltre un’ora di tragitto, o di dover chiedere al padre di andarla a prendere.

«Il mio contratto di lavoro – sottolinea – prevede anche delle penali in caso di ritardo, ho delle responsabilità in quanto devo aprire il negozio, e non posso permettermi di rischiare per qualcosa che non dipende da me». La 31enne ha scritto anche sulla pagina “Sei di Maslianico se…” invitando le persone che vivono la sua stessa situazione ad unirsi per una raccolta firme. Molti cittadini hanno risposto al suo post lamentando gli stessi problemi.

La segnalazione della maslianichese è stata inoltrata a Asf che replica: «Scusandoci con la nostra utente per il disagio vissuto, confermiamo alcune criticità nell’ultimo periodo sulla linea 6 dovute a un incremento dei casi di malattia tra il personale viaggiante. L’azienda è al lavoro per coprire il servizio in casi di assenze degli autisti, anche affidando alcune corse extraurbane a vettori esterni. Ricordiamo inoltre che per contattare Asf Autolinee e inviare segnalazioni è sempre attivo l’indirizzo mail [email protected]».

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