Luisago, corse saltate e assembramenti sui treni. «Ritardi quotidiani e rischi di contagio»

La segnalazione di Carlo Ferrara, genitore stanco di firmare giustificazioni al figlio. «Ma soprattutto non sono tutelati contro il Covid. Mia moglie è malata e sono preoccupato»

«Non c’è un giorno che il treno sia puntuale, mio figlio arriva sempre in ritardo a scuola. Senza contare l’affollamento: stiamo qui a dire ai nostri ragazzi di stare attenti nel rispetto delle misure anti Covid e poi sul treno c’è questa situazione. Mia moglie è malata, dobbiamo tutelare anche la sua salute».

Carlo Ferrara, residente a Luisago, è stanco di firmare giustificazioni al figlio per i ritardi accumulati a scuola o di vederlo attaccato ad altri coetanei. Il giovane vorrebbe prendere il treno delle 7.33, ma è così pieno che aspetta il successivo.

Il problema è che spesso quello è in ritardo e quindi lo studente arriva tardi alle lezioni.

«A volte sono 15 minuti, altri 20, altri 30 – spiega Ferrara – parlo del treno che arriva da noi alle 7.57. Gli ho detto di prendere quello prima, ma il problema è che sono tutti schiacciati, c’è assembramento. Con questo avrebbe abbastanza tempo per arrivare puntuale, dato che studia alla Leonardo da Vinci: scende a Como Borghi ed è a scuola. Ma se il treno arriva 20 o 30 minuti dopo, chiaro che non ce la fa». Carlo chiede conto al figlio dei vari ritardi, ecco perché il giovane manda sempre una fotografia del tabellone: si va dai 5 minuti, fino ai 24, come accaduto settimana scorsa, a causa di un guasto al treno.

L’articolo completo sull’edizione di mercoledì 1 dicembre de La Provincia

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