Mondelli e Monzino, il campione e il benefattore, per sempre nella storia della Canottieri

Moltrasio Commovente dedica all’atleta di Cernobbio scomparso a 26 anni. E la sede della gloriosa società ora porta il nome del benefattore Tullio Monzino

I nomi del campione del mondo FIlippo Mondelli e dell’imprenditore e benefattore Tullio Monzino saranno per sempre incisi nella storia della Canottieri e di tutta Moltrasio, da ieri non più solo idealmente.

Al primo è stato intitolato il molo, luogo dal quale è partito tantissime volte verso grandi traguardi, mentre la sede porta il nome del secondo, che tanto fece per renderla così bella e farla crescere. E la cerimonia di intitolazione non poteva che commuovere i numerosissimi presenti che, proprio l’anno scorso e a distanza di pochi mesi, hanno dovuto dire addio sia a Mondelli, strappato dalla malattia a soli 26 anni, che a Monzino.

La cerimonia

Tante le persone che, ieri mattina, hanno raggiunto la Canottieri, dalle istituzioni ai rappresentanti della Federazione di canottaggio, la Guardia di Finanza e, naturalmente, le famiglie Mondelli e Monzino.

«Oggi è una giornata che tutti riteniamo importantissima, vuol dire lasciare nella storia della Canottieri due figure fondamentali, questo in occasione dei 120 anni dalla fondazione – ha sottolineato il presidente Alessandro Donegana - Le motivazioni che ci hanno spinto a ricordarli per sempre sono semplici, legate a motivi di cuore. Il cuore è una delle cose più importanti per la famiglia Monzino: Tullio, grande imprenditore, chiedeva sempre della nostra Canottieri. Grazie a lui abbiamo ultimato i lavori alla sede e, oltre a quel contributo, il suo aiuto è stato continuativo negli anni».

«Anche per Filippo, prima delle doti sportive vorrei ricordare le doti umane: semplicità, determinazione, generosità verso i compagni. Anche per il suo modo di fare, era un idolo per i ragazzi più piccoli. Quando si è ammalato, i suoi amici gli sono stati vicini fino all’ultimo. Sono stati momenti terribili».

Doti umane

Amici che, ieri, non sono mancati e che hanno accompagnato le parole di Donegana con un lungo applauso carico di emozione. Presenti il sindaco di Moltrasio Carmela Ioculano e quello di Cernobbio, Matteo Monti. «Questa cerimonia nasce da due eventi tristi, ma da cui vogliamo trarre il bene che deriva da queste persone – ha sottolineato Ioculano - noi beneficiamo del dono che ci hanno fatto. Per Moltrasio è un momento importante: da oggi loro nomi entreranno nella toponomastica del paese, indicando punti precisi. Non solo hanno lasciato il segno, ma sono un modello a cui ispirarsi».

E ha concluso. «Monzino ha fatto della generosità e dell’altruismo i suoi tratti distintivi, aiutando molte persone e associazioni con riservatezza. Mondelli, campione del mondo, ha avuto coraggio anche nell’affrontare la malattia. I loro nomi sono scritti sulle targhe e nel nostro cuore. Pensiamo agli uomini che sono stati, facciamo tesoro dei valori che ci hanno trasmesso». La cerimonia si è conclusa con la benedizione di don Giovanni Illia, che conosceva molto bene Filippo, e che ha lanciato un messaggio di speranza, nel ricordo di due uomini che, a loro modo, sono stati eroi per la società che tanto hanno amato.

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