“Natale di Como”, stop dopo il vertice in prefettura: troppe incognite e punti non chiari

La telenovela Il prefetto: «Ci sono ancora condizioni di criticità». Tensione a inizio riunione tra Rapinese e Matteo Monti

La corsa contro il tempo non è servita. Il piano di sicurezza per il “Natale di Como” non ha passato il vaglio della Prefettura. Ancora troppe incognite e punti non chiari nel progetto presentato - in extremis - dal Comune. E se per Cernobbio il mancato ok di ieri mattina è una questione di piccoli aggiustamenti sul fronte viabilità, per quanto riguarda il capoluogo i problemi sono nuovamente da ricercarsi nei numeri delle presenze previste durante la manifestazione, in quello degli steward da schierare per garantire la sicurezza dei cittadini, in quello delle ambulanze e della squadra dei vigili del fuoco da piazzare in città nelle giornate clou. In una parola: mancano certezze sulle misure di sicurezza.

L’appuntamento di ieri mattina in Prefettura ha avuto un antipasto con un piccolo botta e risposta tra Alessandro Rapinese - che poi ha lasciato il palazzo di via Volta per andare a comprare il Politeama - e il sindaco di Cernobbio Matteo Monti. Scaramucce e poco più, ma che danno conto di un clima tutt’altro che rilassato.

Documenti presentati poco prima del vertice

La nuova fumata nera arriva al termine dell’ennesima riunione fiume - due ore di summit - nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Primo aspetto, sottolineato anche dalla stessa Prefettura, il fatto che solo «nella serata» precedente al Comitato «è stata trasmessa alla segreteria del Comitato da parte del Comune capoluogo sia il Piano di sicurezza che la pianificazione concernente Azioni a supporto della mobilità cittadina per il periodo delle festività natalizie». E, dunque, senza fornire molto tempo per uno studio approfondito dei contenuti.

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Seconda criticità, il numero esatto e la disposizione degli addetti alla sicurezza incaricati di monitorare la città per tutto il periodo dei vari eventi natalizi. Terzo problema emerso, il numero delle persone attese in città. Se in un primo improbabile file il Comune aveva denunciato 200 presenze, ieri ha corretto il tiro: 1000 persone nelle giornate feriali, fino a 5mila presenza nelle giornate clou. Il primo numero, quello di mille, è stato poi abbassato a 900. Il motivo? Altrimenti l’organizzazione del “Natale di Como” avrebbe dovuto garantire la presenza di un’ambulanza - a pagamento - in città da qui fino all’Epifania.

Condizioni di criticità: il problema è la viabilità

«A seguito dell’analisi delle misure di sicurezza - ha commentato in una nota il prefetto, Andrea Polichetti - ha verificato condizioni di criticità che richiedono l’implementazione di correttivi ed integrazioni efficaci, soprattutto per la viabilità al confine tra i due Comuni, per ottimizzare l’organizzazione complessiva degli eventi ancora in via di definizione. I Comuni vorranno indicare nel provvedimento autorizzativo le rigorose misure di sicurezza individuate e pianificate, nell’ottica di contenimento del rischio e dello svolgimento degli eventi all’interno di una indispensabile cornice di sicurezza per i cittadini».

Entro il weekend nuovo summit, in Questura. Nella speranza di chiudere, una volta per tutte, la partita.

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