«Niente parapetti». Anche gli svizzeri bocciano le barriere

Il dibattito Lungolago libero ad Ascona e Morcote. «Tanti i fattori da valutare, ma la vista ne guadagna». E pure la passeggiata di Ginevra non ha ringhiere

Como

«“Nessun dubbio. Il nostro lungolago non è pensato per ospitare parapetti». Il dibattito tra favorevoli e contrari - dopo i prototipi piazzati e poi rimossi celermente, dopo le polemiche, sul lungolago di Como - è sbarcato oltreconfine, a cominciare dalla capitale turistica del vicino Cantone, vale a dire Ascona, località affacciata sul lago Maggiore particolarmente gettonata dagli ospiti svizzero-tedeschi.

«È chiaro che ogni contesto fa a sé - rimarca Max Perucchi, direttore dell’hotel “La Meridiana” di Ascona e vicepresidente di Hotelleriesuisse Ticino - Per quanto ci riguarda, l’assenza di parapetti ha permesso, ad esempio, al Municipio di autorizzare i tavolini dei locali a ridosso del lago, garantendo naturalmente il passaggio dei pedoni. Per molte attività si tratta di un valore aggiunto. Difficile dare consigli, anche perché di mezzo ci sono tanti fattori. Ci teniamo stretti il nostro lungolago senza parapetti, anche se andrebbe verificata una norma in base alla quale in caso di rifacimento i parapetti andrebbero installati per legge. Al momento il nostro lungolago gode di ottima salute. Credo che la vista “libera” rappresenti il miglior biglietto da visita per i turisti».

«No allo scempio»

Anche a Morcote, Municipio di 800 abitanti da molti definito la “perla” ticinese del Ceresio, la parte centrale del lungolago è senza parapetti. «Nella parte centrale del lungolago non ci sono parapetti. La vista e l’immagine ne guadagnano. Nelle altre zone invece i parapetti ci sono. Questo perché anche la sicurezza rappresenta una componente importante del quesito “parapetti sì, parapetti no” - dice Massimo Suter, proprietario del ristorante “Della Torre” di Morcote nonché presidente di GastroTicino -. Ho letto delle polemiche che i nuovi parapetti da posare sul vostro lungolago hanno innescato. Dico francamente che nel tratto centrale del nostro lungolago la posa dei parapetti rappresenterebbe uno scempio. Capisco le problematiche legate alla sicurezza. Al momento non li abbiamo nel “cono” che più di ogni altro raffigura Morcote e va bene così. Dovessi scegliere - pur senza dare consigli in casa d’altri - direi che un lungolago senza parapetti è molto più accogliente».

Eccezione a Campione

A Campione d’Italia - exclave italiana in territorio svizzero - i parapetti ci sono, mentre laddove il lungolago degrada dolcemente verso l’acqua i parapetti lasciano posto ai gradoni, che accolgono anche alcune imbarcazioni da diporto.

«È chiaro che se c’è la possibilità di far degradare progressivamente, cioè non in maniera netta, il lungolago verso lo specchio d’acqua, allora si può fare a meno dei parapetti - sottolinea Sergio Aureli, consigliere indipendente ed esperto di questioni transfrontaliere - Per il resto i parapetti ci sono a Campione d’Italia e rappresentano un elemento fisso del lungolago».

Infine una curiosità. Anche la passeggiata a lago che porta verso la fontana di Ginevra - con il getto d’acqua più alto d’Europa (140 metri) - è senza parapetti. Stiamo parlando di una delle attrazioni più conosciute dell’intera Confederazione.

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