Nuova Azienda Sociale, strappo da Como. Monti: «Necessaria una realtà diversa»

Cernobbio. Al Consiglio comunale di martedì sera verrà ufficializzata la nascita dell’ente. Si tratta del primo Comune che voterà la costituzione. Il sindaco: «Pronti per l’1 gennaio 2026»

Cernobbio

Lo strappo, ormai impossibile da ricucire, tra 18 dei 21 Comuni che facevano parte della prima azienda Sociale Comasca e Lariana diverrà ufficiale nei prossimi giorni, quando uno dopo l’altro i Consigli comunali dei 18 municipi ufficializzeranno nella sede istituzionale più consona - e cioè l’aula del Consiglio comunale - la costituzione di una nuova Azienda sociale, operativa dal prossimo 1 gennaio.

In questo contesto riveste un ruolo significativo il voto in calendario martedì sera a Cernobbio, dove la maggioranza guidata dal sindaco Matteo Monti - nel doppio ruolo di primo cittadino e presidente dell’assemblea dei sindaci dei Piani di Zona - voterà la costituzione della nuova Azienda consortile per la gestione dei servizi alla persona, di cui non fa parte Como, il Comune capoluogo.

«Martedì avviamo in Consiglio comunale ufficialmente l’iter di costituzione di una nuova Azienda sociale Comasca e Lariana. Già nel precedente mandato avevo tenuto a battesimo la costituzione in un’Azienda sociale, fondata nel 2019. Quella che voteremo martedì è l’unica soluzione percorribile, dopo che non si è trovata una condivisione di intenti tra soci. Si è parlato di scaramucce e dissapori tra sindaci in questi mesi. Io invece dico con fermezza che questa mancata condivisione rischiava seriamente di penalizzare gli utenti ovvero i cittadini, in particolare le fasce deboli della popolazione - rimarca Monti.

«Quello che voteremo nei rispettivi Consigli comunali è un passaggio fondamentale per mantenere vivi ed efficienti servizi irrinunciabili. Rimarco - e lo ribadirò in Consiglio comunale - che non bisogna guardare il numero degli abitanti, come ci è stato fatto notare da qualche detrattore, bensì l’interesse collettivo». In votazione figura l’approvazione dello statuto e così la convenzione con annesso atto costitutivo.

Il primo cittadino fa poi notare che il «tema è già stato affrontato in Commissione ed è molto delicato. Quando si parla di sociale non bisogna guardare i numeri, bensì la qualità dei servizi. Oggi mi sento di ringraziare in particolare i dipendenti dell’Azienda sociale Comasca e Lariana e dell’Ufficio di Piano per il lavoro svolto e che continueranno a svolgere».

Dopo il voto del Consiglio si apre un nuovo capitolo per diciotto dei ventuno Comuni che sino a qui hanno fatto parte della prima Azienda Sociale Comasca e Lariana. Insieme a Como rimarranno Carate Urio e Tavernerio. Nel novero dei Comuni al fianco di Cernobbio (e San Fermo della Battaglia, ente capofila dell’Ufficio di Piano) figura anche Maslianico, che mercoledì sera - dunque ventiquattro ore dopo il voto di Cernobbio - porterà anch’esso questo dibattuto argomento in Consiglio comunale. Le vicissitudini legate al braccio di ferro tra Como e gli altri 18 Comuni hanno portato anche alla nomina di un commissario da parte di Regione Lombardia chiamato a firmare il protocollo per il Piano di Zona.

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