La polizia e i furti in Svizzera: «I ladri? Arrivano dall’Italia»

Il caso Intervista del Mattino della Domenica al comandante Nicolas Poncini. La Lega dei Ticinesi torna a chiedere la chiusura notturna dei valichi minori

Anche sul versante ticinese del confine, in particolare proprio nei Comuni aggrappati alla ramina (così è conosciuta la rete che divide la frontiera), da giorni tiene banco l’allarme furti in abitazione, che tocca, per citare alcuni dei Municipi interessati, Chiasso, Coldrerio, San Pietro di Stabio e Novazzano.

Uno stato di massima allerta che ha trovato ampia cassa di risonanza sul “Mattino della Domenica”, il domenicale della Lega dei Ticinesi, che in una pagina monografica ha dato spazio e voce al comandante della polizia di Chiasso, Nicolas Poncini.

Crescono i reati

«Abbiamo notato un incremento dei furti, mettendo nel contempo in atto strategie mirate in collaborazione con la polizia cantonale», queste le sue parole. E così, data l’ubicazione delle razzie all’interno delle abitazioni, è stato nuovamente chiamato in causa il tema della criminalità transfrontaliera, ovvero dei “pendolari dei furti” che entrano dall’Italia in Ticino attraverso i valichi minori e dopo aver messo a segno i colpi rientrano nel Belpaese.

Da qui la nuova richiesta del domenicale leghista di una chiusura notturna dei valichi incustoditi, «in risposta all’aumento dei furti nel Mendrisiotto e per migliorare il controllo del territorio».

Richiesta riproposta dal consigliere nazionale leghista (da poco rieletto a Berna) nonché direttore del “Mattino della Domenica”, Lorenzo Quadri, il quale ha rimarcato come “chiudere nelle ore notturne i valichi di confine secondari consentirebbe di concentrare meglio le forze di polizia e così la presenza delle guardie di confine, aumentando la sicurezza”. Sull’argomento, si è espresso - a precisa domanda del “Mattino della Domenica” - anche il comandante della polizia di Chiasso, rimarcando come «le misure restrittive come la chiusura dei valichi possono avere un effetto deterrente su certe tipologie di criminalità transfrontaliera. Tuttavia bisogna ponderare attentamente queste decisioni, valutando l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini».

«Serve prevenzione»

Il tema della chiusura notturna dei valichi minori di confine attraverso l’incremento dei furti nei Municipi ticinesi di frontiera - dinamiche queste speculari a quelle in essere sul nostro lato della “ramina” - torna dunque di stretta attualità, con una variante rispetto alla scorsa legislatura federale e cioè che il rafforzamento in Parlamento dell’Udc - partito dai chiari connotati nazionalisti - potrebbe far propendere il Governo di Berna a soluzioni differenti rispetto a quelle annunciate in questi anni e legate all’aumento della videosorveglianza, rispolverando così lo stop notturno in corrispondenza di alcuni valichi minori. Sarebbe importante, in questo contesto, instaurare un dialogo operativo tra forze di polizia comasche (e italiane) e ticinesi.

Infine ancora il comandante della polizia di Chiasso: «Quanto ai furti sulla linea di confine, la prevenzione è la prima tra le nostre priorità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA