Salta la presenza del vigile e sulla strada scoppia il caos: ore per arrivare a Brunate

Il caso Un automobilista: «Fino a Garzola tutto bene, poi è stato un incubo». L’agente sempre presente di domenica era malato. E il traffico è andato in tilt

Auto sempre più grandi, strade sempre piccine, curve e slarghi che servono a rendere fluido il traffico solo se si conoscono bene i punti del percorso con adeguate capacità del conducente per evitare il rischio di finire incastrati con altri veicoli in via Brunate.

Il problema delle auto a Brunate è conosciuto da tutti, nel weekend tutto scorre nel piccolo paese Balcone delle Alpi fino a quando c’è chi regola il traffico. E il vigile Sergio Ribolini è sempre in servizio la domenica.

O meglio, non sempre. Perché se il vigile che conosce le stradine di Brunate più delle sue tasche si ammala, come è successo domenica scorsa, ecco che il delicato equilibrio e gioco di incastri tra le auto che si incrociano nelle strettoie e sulle curve va a farsi benedire e tutto diventa un caos.

«La domenica è un inferno – dice Jacopo Gandola, residente a Brunate – domenica ho impiegato due ore e un quarto a salire da Como. Auto incolonnate che si bloccavano incrociandone altre, cittadini di Brunate che hanno cercato di dare suggerimenti senza troppa fortuna. Se non conosci il posto non sai come girarti».

Fermo dopo Garzola

«Sono partito da Como verso le 16 e fino a Garzola tutto era normale, poi dal cartello di Brunate tutto completamente bloccato. Anche il bus sostitutivo delle funicolare ha avuto i suoi ritardi, tutto a cascata, con 200 persone che aspettavano di prenderlo» aggiunge il cittadino.

Il fatto che la funicolare sia chiusa fino a fine mese forse ha inciso più del previsto sul caos auto che si sono bloccate in centro paese.

«Lavoro tutte le domeniche, ma in questi giorni non sono stato bene – afferma Sergio Ribolini, da 43 anni agente della Polizia locale di Brunate che conosce tutto del paese, e che probabilmente andrà in pensione nel 2023 – Dalla mattina alla sera delle domeniche vedo il flusso del traffico e so gestirlo.

«Quando ci sono non ci sono problemi, mi metto nel punto di intoppo e so come aiutare gli automobilisti. Mi hanno segnalato dei disguidi, ma con tempi di percorrenza di mezzora, più di due ore mi pare molto strano» conclude Ribolini.

Il problema del posteggio di valle è uno dei temi di cui si era occupato l’ex sindaco di Brunate Saverio Saffioti, prima delle sue dimissioni ad inizio agosto.

Sul parcheggio di valle, come ricordava Saffioti quando lasciò tutte le carte sulla scrivania, c’era un finanziamento di 200 mila euro da parte della comunità montana per 50 posti in zona dell’ex area ecologica, salendo da Como e navette ecologiche.

Di quel progetto si doveva discutere durante il consiglio comunale il 28 luglio, quando finì l’esperienza amministrativa del consiglio incaricato (in quella seduta due assessori erano assenti a causa delle loro dimissioni e anche un consigliere comunale aveva annunciato la decisione di dimettersi, ndr).

Il parcheggio a monte

Tra i progetti abbozzati c’era anche quello di un parcheggio di monte sulla strada che proviene da Tavernerio e quello da svolgere con Como per dei pannelli che avvertono quando le auto non possono più salire a Brunate.

Per intanto, in attesa di nuove elezioni, ci si mette in coda e si aspetta che, con tanta pazienza e manovre millimetriche, si riesca a passare tutti dal centro del paese.

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