Studente rapinato del telefono
Era appena uscito dal Giovio

Lasciato il Giovio, stava raggiungendo la stazione di Camerlata - Uno sconosciuto lo spintona, lo minaccia e gli sottrae lo smartphone

Como

I carabinieri di Fino Mornasco stanno indagando su uno strano e grave episodio risalente all’altroieri, ore 13 circa, all’uscita del liceo Giovio, in via Paoli.

Un ragazzino di 15 anni residente proprio a Fino che a piedi stava raggiungendo la stazione di Camerlata in via Scalabrini - per salire sul treno che tutti i giorni lo porta avanti e indietro da scuola - è stato affrontato, minacciato e rapinato dello smartphone da uno sconosciuto, rapidissimo a far perdere le sue tracce.

L’episodio si sarebbe verificato senza testimoni in via san Francesco d’Assisi, la strada strettissima - e percorribile in auto soltanto per una parte - che congiunge la stessa via Paoli, dal semaforo pedonale, a via Scalabrini.

Secondo quanto denunciato, allo studente si sarebbe avvicinato un uomo sulla trentina - mai visto prima, ha garantito il ragazzo - che pretendeva da lui cinque euro. Tentare di allontanarsi sostenendo di non avere denaro non è servito, se non ad animarlo ulteriormente.

Il trentenne lo avrebbe bloccato, spintonandolo e obbligandolo spalle al muro, salvo poi minacciare di picchiarlo se non avesse subito consegnato il telefono. Allo studente non è rimasta altra scelta che obbedire.

Quello ha preso il telefono e si è allontanato in fretta e furia mentre la vittima, sola e sotto choc, ha raggiunto alcuni compagni per raccontare l’accaduto e ha preso il treno per arrivare a casa.

Una volta arrivato a destinazione ha riferito l’accaduto ai genitori che lo hanno immediatamente accompagnato alla stazione dei carabinieri per sporgere denuncia. Le indagini sono in corso, non solo indagini tecniche - attuate nel tentativo di rintracciare il telefono, dal quale il rapinatore avrà già fatto sparire la scheda: la speranza degli investigatori è anche quella che qualcuno abbia visto qualcosa, che possa avere quantomeno incrociato un uomo corrispondente all’identikit fornito dal ragazzo.

Purtroppo la zona non è presidiata da alcun impianto di videosorveglianza, di quelli che in casi di questo genere potrebbero rivelarsi anche determinanti per l’identificazione dell’autore o degli autori del reato.

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