Truffe a raffica, due nonne non ci cascano

Fino Mornasco Le donne sono state contattate da persone che riferivano di incidenti ai figli. La risposta: «Chiamo i carabinieri»

Duplice truffa telefonica del finto incidente stradale andata a vuoto martedì mattina: le due vittime, 86 e 88 anni, entrambe residenti vicino all’ufficio postale, hanno evitato di cadere nella rete una attaccando la cornetta e l’altra chiedendo aiuto alla nuora. Lo racconta Antonella Frangi:«Mancavano pochi minuti alle 10, quando mia suocera di 88 anni ha bussato alla porta e ha chiesto: “Sergio (marito di Antonella, figlio dell’anziana ndg.) sta bene?”».

Da qui è partito il racconto. L’anziana aveva ricevuto verso le 9 la telefonata di una donna, l’informava che il figlio aveva causato un incidente stradale ferendo gravemente una passante. «La truffatrice spiegava che mio marito era in caserma, aveva bisogno immediatamente di un avvocato: insisteva affinché mia suocera chiamasse i carabinieri. Si era persino proposta di dettarle il numero». Un paradosso? No uno scaltro stratagemma con un obiettivo ben preciso: convincere la vittima a consegnare del denaro.

«Mia suocera però ha interrotto la conversazione sul nascere, dicendo che conosceva benissimo il numero dei carabinieri». Invece di seguire le indicazioni della truffatrice, la pensionata ha composto il numero del figlio: incredibilmente dall’altra parte della cornetta hanno invece risposto i carabinieri anzi un finto militare che ha insospettito ulteriormente l’ottantottenne.

«L’ho tranquillizzata

«A questo punto mia suocera ha attaccato definitivamente la cornetta ed è venuta da me. L’ho tranquillizzata, insieme abbiamo provato a riutilizzare il telefono di casa: risultava non funzionante».

Antonella ha informato i carabinieri e dà un consiglio: «Quando ricevete queste telefonate, utilizzate un altro apparecchio per chiamare i carabinieri e chiedete subito aiuto a chi abita accanto a voi». Ha lasciato i malfattori a bocca asciutta anche una pensionata di 86 anni, abita in via Ferrari, ha ricevuto la telefonata sempre martedì ma verso le 10: probabilmente dopo il tentativo di raggiro all’ottantottenne. Durante la pandemia avevano già cercato di provare a truffarla, dicendo che una nipote era intubata e necessitava di un farmaco costoso in vendita solo in Svizzera. Quella volta per poco l’ottantaseienne non era caduta nella rete, questa volta ha attaccato subito la cornetta dicendo che avrebbe chiamato i carabinieri.

La figlia: «Mamma ricorda che la donna di martedì aveva una voce molto giovane, diceva di chiamare dall’ufficio postale (vicino casa ndg.), l’informava che il figlio aveva provocato un incidente. Peccato che mia mamma non abbia figli maschi: siamo due sorelle». Questo ha ulteriormente messo in allerta la pensionata, che dopo aver riattaccato, ha telefonato ma col cellulare a genero e nipote. La figlia: «Quand’era successo anni fa, avevamo staccato la linea fissa, l’abbiamo riattivata di recente perché non è semplice per una persona anziana gestire uno Smartphone». Dopo i fatti di martedì si sono rivolti nuovamente ai carabinieri. «Ci hanno consigliato di disattivarla definitivamente il telefono fisso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA