Un uomo speciale che amava fare il sub. Il dolore per Fabio, scomparso negli abissi

Tavernerio Commozione tra gli amici del cartolaio scomparso domenica a 41 anni durante un’immersione: «Andava al Moregallo quasi ogni domenica, era felice»

Un lutto collettivo, che ha davvero colpito tutto il paese. Questo il clima di ieri a Tavernerio: un lunedì pumbleo non solo per il maltempo, ma per il dolore e la tristezza calati sul paese nella serata di domenica, quando si è diffusa la notizia della morte di Fabio Livio, 41 anni, cartolaio nella storica attività di famiglia nella piazzetta di via Provinciale. Insieme a papà Marco ormai da vent’anni gestiva la cartoleria, ricevitoria e tabaccheria nel cuore del paese: praticamente era conosciuto da tutti, sia dai clienti occasionali che dagli amici e dai compaesani.

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Famiglia distrutta

Carattere gentile e cordiale, attento alle esigenze della clientela, la sua vita non si fermava solamente al lavoro. E’ deceduto purtroppo mentre stava facendo una delle cose che più amava fare: immersione nelle acque del Moregallo. Per ora non sono ancora note le cause del decesso: si pensa a un malore, ma non ci sono ancora certezze. Si attendono gli esiti dei rilievi e dell’eventuale autopsia.

Ieri in piazzetta tanti volti con le lacrime agli occhi, altri col magone nel ricordo di Fabio. E nell’abbraccio ideale e virtuale intorno ai familiari: papà Marco, mamma Tiziana, molto attiva in paese, in parrocchia e nella comunità dei padri Saveriani, la sorella Ilaria col marito e i figli. La famiglia è della frazione di Rovascio, al confine con Lipomo: un paese nel paese, dove tutti si conoscono.

Oltre alle immersioni come sub, Fabio amava lo sport e il calcio in particolar modo: non solo tifoso del Como, ma anche giocatore proprio a casa sua, nella Asd Rovascio, calcio a 7, campionato Csi. L’amico e compagno nella squadra, Cosimo Suppa, lo ricorda con commozione: «Non riusciamo ancora a realizzare che Fabio sia morto e che non sia più in mezzo a noi – commenta – Era un ragazzo altruista, sempre pronto ad aiutare gli altri, un vero amico. Una persona super genuina. Da anni faceva immersioni: era stato anche in Egitto e In Sudan e lì aveva fatto l’istruttore. Non riusciamo a capire cosa sia successo. Quasi ogni domenica mattina andava al Moregallo, poi al pomeriggio chiamava uno di noi, degli amici della compagnia. Domenica non ha telefonato a nessuno e ci siamo preoccupati, Poi abbiamo saputo che i Carabinieri cercavano i familiari e in serata la notizia che ci ha letteralmente sconvolti».

«Non solo un vicino»

Beatrice Locati, del Bar Leo, storica attività adiacente alla cartoleria Livio, non si dà pace: «Non era solamente un commerciante vicino al nostro bar, Fabio era un vero amico: una persona unica – commenta – Con lui uscivamo anche a cena, si parlava, si chiacchierava, si stava insieme. Domenica i Carabinieri sono venuti proprio da noi perché cercavano un modo per contattare la famiglia. Non ci sono parole per lo strazio e il dolore che proviamo in queste ore». I genitori di Fabio si trovavano fuori provincia e sono stati chiamati: il cognato e la sorella sono stati al Moregallo. La famiglia ringrazia per l’affetto. «Un ragazzo squisito e brillante – commenta Renzo Gaffuri, ex presidente del centro civico comunale Livatino – Educatissimo: era sempre bello incontrarlo».

«Non mi sembra vero che non ci sia più: sono attonito – commenta l’amico, Fabio Fioramonti – Io e i miei familiari ci stringiamo nel dolore della famiglia Livio».

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