Via la valigetta con 22mila euro: in due a processo per rapina

Tribunale Individuati anche grazie al riconoscimento facciale gli autori del colpo messo a segno nel 2017

La trattativa per l’acquisto di una dimora di pregio sul lago di Como, fortemente voluta da un uomo ucraino di 55 anni, residente a Kiev, si era conclusa con una rapina avvenuta in pieno giorno tra piazza Vittoria e via Mugiasca. Ora, per quel fatto che risale al 21 marzo 2017, due uomini compariranno di fronte al Collegio del Tribunale di Como per essere processati in quanto sospettati – grazie anche ad un riconoscimento facciale effettuato dalla squadra Mobile di Como – di essere gli autori del colpo che fruttò la bellezza di 22.500 euro contenuti in una valigetta ventiquattrore.

In aula sono stati citati Zoran Stefanovic, 33 anni, domiciliato a Cornate d’Adda, e Mauro Trezzi, 36 anni, domiciliato a Bellusco. I fatti avvennero in centro città, ma furono preceduti dall’esca lanciata dai malviventi nel corso di un incontro per conoscersi che avvenne a Cernobbio, sul lungolago, il 1° marzo 2017. L’acquirente, un uomo ucraino, desiderava una casa sul lago e per questo gli interlocutori – soprattutto Zoran Stefanovic, che la vittima conosceva come Victor – si erano offerti di dare una mano per individuare la dimora giusta per le esigenze che erano state prospettate.

Per questo era poi stato fissato un secondo appuntamento per il 21 marzo, con l’obiettivo di visionare dimore di pregio sul lago. I presunti immobiliaristi avevano però chiesto, per ottenere uno sconto, un importante anticipo in contanti. Così, il cinquantacinquenne ucraino, in compagnia del figlio, si era presentato a Como, in piazza Vittoria, con una valigetta contenente 22.500 euro.

Il gruppo aveva prima sostato in un bar, poi si erano spostati su via Mugiasca dove ad attenderli c’era un’auto con alla guida un complice. Non appena la vittima aprì la portiera per appoggiare la ventiquattrore con i contanti sul sedile, Stevanovic (secondo quanto sostiene l’accusa) intervenne alle spalle strattonando all’indietro il cinquantacinquenne per poi salire in auto al suo posto e scappare via. Trezzi, sempre secondo l’accusa, intervenne in questo momento guidando una seconda auto che si accodò alla prima per impedire l’inseguimento. Insomma, in pochi attimi – e verosimilmente con altri complici che non sono a processo – il colpo fu portato a termine.

La vittima si presentò poi in Questura a sporgere una denuncia il 31 marzo del 2017. Da quel racconto e dalla visione delle immagini di videosorveglianza, le indagini riuscirono ad arrivare all’identificazione di sospettati che ora dovranno difendersi a Como in un pubblico dibattimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA