Vicino ai jihadisti: espulso nigeriano di Fino

Operazione terrorismo L’annuncio ieri da parte del ministro dell’Interno Piantedosi: si tratta di un uomo di 25 anni. Rimpatriato pochi giorni fa

L’annuncio è stato dato ieri pomeriggio direttamente dal ministro Matteo Piantedosi: «Un cittadino nigeriano, sospettato di essere vicino ai movimenti jihadisti, è stato espulso e rimpatriato nel suo paese d’origine». Sotto al post, in una immagine con il marchio del Ministero dell’Interno, il luogo in cui è avvenuta la cattura, Como.

E in effetti, l’operazione citata era appena stata conclusa dagli agenti della Digos della Questura lariana, che ad inizio aprile avevano intercettato ed espulso dall’Italia, riaccompagnandolo in Nigeria, un uomo di 25 anni clandestino, risultato essere attivo a Fino Mornasco.

Le indagini

La storia di questa operazione, che segue solo di pochi giorni un altro rimpatrio per un presunto combattente della jihad avvenuto a Erba, nasce dal monitoraggio internazionale delle attività di propaganda che vengono portate avanti on line, non solo sui siti internet ma anche su social come Whatsapp e Telegram.

Ed era stato proprio in questo ambito che nelle mani delle forze di polizia internazionali, era rimasto un numero di telefono di una persona che condivideva contenuti in cui veniva esaltata l’Isis, la sua attività terroristica paramilitare e in generale lo Stato Islamico opposto all’Occidente.

Il lavoro attorno a quel numero di telefono anonimo ha poi permesso alla Digos di arrivare fino alla provincia di Como e a Fino Mornasco, dove quel telefono si muoveva. L’operazione si è chiusa con l’individuazione del proprietario dell’apparecchio, che è risultato essere un clandestino, in Italia da solo dopo essere arrivato dalla Nigeria.

Il venticinquenne è stato fermato, portato in Questura, identificato. Anche il telefono è stato ispezionato trovando conferma dei sospetti. Un lavoro portato avanti con la collaborazione dell’ufficio immigrazione. Dalla Prefettura è arrivato infine il provvedimento di espulsione che è stato emesso dal prefetto di Como ed eseguito dal Questore. Così, nei primi giorni di aprile, il giovane nigeriano è stato portato nel centro per il rimpatrio di Milano da cui è partito alla volta della Nigeria.

Le indagini della Digos, intanto, proseguono per meglio dettagliare il contorno della quotidianità del sospettato e le persone che gli ruotavano attorno.

Quello portato dall’annuncio di ieri pomeriggio del ministro Piantedosi, è il secondo rimpatrio nel giro di poche settimane. Anche il precedente, tra l’altro, era stato annunciato sempre dal ministro sui social.

Il precedente

L’operazione aveva riguardato un cinquantenne siriano che gravitava nell’Erbese. Aveva abitato per anni nel Comasco ma si era allontanato nel 2012. Tuttavia ogni tanto tornava, avendo mantenuto una fitta rete di relazioni anche parentali. Così la Digos l’aveva intercettato e notificandogli il provvedimento di espulsione. L’uomo era stato quindi accompagnato in aeroporto da dove era ripartito alla volta della Norvegia, di cui aveva nel frattempo ottenuto la cittadinanza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA