Dalila nuota, vince e non si ferma mai

La capitana dell’Osha Como si prepara per i Trisome Games in Turchia, orgogliosa di rappresentare l’Italia

Dalila non si ferma mai. Che sia in piscina, in palestra, di corsa per le vie di Luisago, o tra i tavoli del ristorante di famiglia con qualche piatto in mano, la sua è una vita in movimento. Dalila Vignando è una campionessa di nuoto e gira l’Italia e il mondo portando in alto il nome di Como e il tricolore nel mondo dello sport. Dalila, 33 anni, ha la sindrome di Down, ma questo non l’ha mai fermata. Ha impostato gran parte della sua vita sullo sport, sul migliorare sé stessa, i suoi tempi, sempre inseguendo nuove sfide. E c’è sempre riuscita.

È il simbolo e la capitana dell’Osha Como, la società che, da mezzo secolo, propone l’attività sportiva a ragazzi con vari tipi di disabilità. Dalila rappresenta – con tutta la squadra agonistica – la svolta dell’Osha, capace di passare dalle gare regionali a quelle nazionali e internazionali, sotto la Fisdir, la federazione degli sport per disabili intellettivo-relazionali.

Si è avvicinata al nuoto a 16 anni. Papà Ezio e mamma Grazia la vedevano metter su qualche chilo di troppo, come capita a tanti ragazzi Down: «Sarà il caso di portarla in piscina», si sono detti. Da quella piscina a Como, Dalila non è più uscita. Addirittura, inizialmente, Osha e Ice Club se la sono “contesa”, perché avevano intuito le potenzialità e un galleggiamento promettente. Scelse l’Osha, di cui è ancora oggi l’indiscussa portacolori. Ma la sua vita è stata anche scuola e lavoro: «Ho frequentato le elementari a Vertemate e le media alla Nostra Famiglia a Bosisio Parini. Poi, aiutavo mamma e papà al ristorante di famiglia, la Vecia Hosteria di Luisago». La si vede - una volta capitava più frequentemente - servire ai tavoli del ristorante, con impegno e dedizione. Ma la sua testa è, da molto tempo, ormai solo rivolta all’ennesimo importante appuntamento internazionale. Ossia i Trisome Games che si svolgeranno dal 19 al 26 marzo 2024 ad Antalya, in Turchia, con la maglia della Nazionale Fisdir. Un evento particolarmente atteso, una sorta di Olimpiade per ragazzi con sindrome di Down, dopo il rinvio nel 2020 per lo scoppio della pandemia: «Mi sto preparando seriamente. Da alcuni mesi vado tutte le mattine in palestra, mentre la sera mi alleno in piscina. E capita anche di fare delle corse in paese a Luisago la sera, quando non fa troppo freddo». Perché la Nazionale è sempre la Nazionale. E per Dalila, come ricorda papà Ezio, è sempre un momento particolare: «I primi tempi era sempre felice, quando era più giovane ha stabilito anche tanti record mondiali. Ha iniziato a 16 anni, a 19 era già in Nazionale: il tecnico consigliò al ct azzurro di farla gareggiare nei 400 misti, che non aveva mia disputato. All’esordio, vinse con 10 secondi di distacco sulla seconda. La sua avventura con l’Italia è partita da lì e non è ancora terminata. Certo, ha avuto i suoi alti e bassi, soprattutto nel morale. Ma ora è determinata e ha voglia di tornare in Nazionale».

Un impegno totalizzante, con l’obiettivo di rendere ancora più luccicante una bacheca che ha cominciato a riempire di trofei e medaglie fin dal 2006, conquistate in tante specialità: rana, stile, misti e staffette le sue preferite. Per riportare tutte le sue vittorie in quasi vent’anni di attività, non basterebbero due pagine di questo giornale. Ci limitiamo a toccare, in sintesi, alcuni dei trionfi internazionali, tralasciando le decine di podi ai campionati italiani e regionali. Un’avventura, quella in azzurro, cominciata nel 2011, con la prima importante esperienza agli Europei Dsiso in Portogallo (7 medaglie e 4 record europei), poi sono arrivati i Mondiali di Loano (10 medaglie e record del mondo nei 100 misti), gli Europei in Portogallo (altri 10 titoli), i voli transoceanici in Messico e Canada, e altri impegni più ravvicinati, ma non meno importanti come gli Euro Trigames e i Trisome Games in Italia e in Europa.

Ma c’è anche un modo, quello del lavoro, gli anni in trattoria con la famiglia, che vorrebbe esplorare meglio. C’è qualche difficoltà, in tal senso. Dalila sta provando a cercare un’occupazione, ancora non ci è riuscita. Sta frequentando un corso di informatica, con i computer se la cava bene. Dopo le gare che l’attendono, è la vera sfida del 2024.

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