L’estate al rifugio come volontari: «Lavorare gratuitamente apre gli occhi alla bellezza che ci circonda»

L’esperienza Una settimana ad alta quota in Valle d’Aosta: una storia di accoglienza, amicizie e panorami mozzafiato. La coppia di canturini Chiara e Andrea si cimenta ogni anno nella gestione del rifugio insieme ad altri volontari

Quattro ore di cammino in Valle D’Aosta prima che il rifugio appaia come un gipeto - specie rarissima, che nidifica intorno al ghiacciaio del Morion, dove si trova la struttura - appollaiato sulle rocce. È in quel momento che, senza fiato, si prende la prima vera boccata d’aria dell’estate. Raccontano così Chiara Bianchi e Andrea Frigerio, giovane coppia canturina, l’emozione di arrivare ogni estate ad agosto al Rifugio degli Angeli.

Il rifugio costruito dai volontari a 2916 metri

Un rifugio diverso da molti altri perché è stato costruito dai volontari dell’organizzazione Mato Grosso: i ragazzi dell’OMG hanno portato sulle loro spalle, una salita alla volta, i materiali da costruzione e hanno poi realizzato i lavori. Il terreno su cui sorge oggi il rifugio è stato acquistato per un euro, a 2916 metri di altitudine. Dal 2005, anno dell’inaugurazione del risultato di quell’impresa folle, guidata dalla volontà di costruire un luogo di accoglienza e solidarietà secondo i valori fondanti il Mato Grosso, sono stati tanti gli amanti della montagna che si sono prefissi come meta il Rifugio degli Angeli.

Ogni estate un centinaio di gestori volontari si alternano, su turni settimanali, per occuparsi del rifugio e dei suoi ospiti - che possono arrivare a essere anche 50 - assumendosi l’incarico della cucina, della pulizia e naturalmente dell’accoglienza. «Lavorare gratuitamente ti apre gli occhi, prima ancora che la mente, alla bellezza. Per una settimana sei a contatto con la natura e le sue meraviglie, oltre ad aver modo di costruire tantissime relazioni che proprio nella natura sono immerse», raccontano Chiara e Andrea per i quali il volontariato è sempre stata una chiave di comprensione reciproca e di apertura verso l’altro. La loro storia al Rifugio degli Angeli inizia nel 2017, quando per la prima volta hanno prestato servizio come gestori insieme. Per Andrea questa è però anche una storia famigliare: «Ormai io salgo insieme ai miei genitori a prestare servizio dal 2015. Non tutti i gestori-volontari fanno parte del Mato Grosso in realtà: molti, come noi, sono semplici amanti della montagna».

Una settimana irrinunciabile

L’esperienza al Rifugio degli Angeli è l’appuntamento fisso dell’estate per Chiara e Andrea così come fisso è il gruppo di compagni rifugisti con cui vivono questa esperienza. Ripensando a quella settimana di totale immersione nella natura, Chiara usa immagini nostalgiche: «La salita è lunga e per tre quarti del percorso non vedi il rifugio ma quando arrivi in cima ti trovi di fronte a uno sperone roccioso che si slancia sulla Valgrisenche, ai suoi piedi scorgi i laghi verdi-azzurri del Morion; sulla sinistra il ghiacciaio del Ruitor; sullo sfondo il Monte Rosa, il Cervino e il Grand Combin che incorniciano il panorama». Un’altra scena che rende alla perfezione la sospensione di quei momenti immersi nella natura per Chiara è un ricordo indelebile: una mattina di nebbia, mentre faceva le pulizie in ciabatte e grembiule, il vento ha diradato la foschia e in pochi secondi ha svelato intorno a lei tanti cuccioli di stambecco.

Il silenzio, l’abbraccio delle montagne, i sorrisi gentili degli ospiti: questa per Chiara è la cura fornita dalla natura intorno al rifugio. Per Andrea invece quella gioia viene gustata soprattutto salendo: «L’estate scorsa ho fatto tre trasporti. Cerchiamo di portare tutto in spalla al rifugio sia il cibo che materiale che può tornare utile e usiamo l’elicottero il meno possibile, di solito una volta a inizio stagione. La fatica, il sudore, il silenzio, la montagna intorno a te mentre sali... è una strana sensazione. Sei solo con te stesso, ma sai che al rifugio troverai tante persone ad aspettarti».

Una cosa che però rende speciale per entrambi l’esperienza agli Angeli sono soprattutto le stelle. Astri a perdita d’occhio e la Via Lattea nitida come non mai, ma soprattutto, sotto tutte quelle luci naturali, le amicizie costruite nell’esperienza di relazione, volontariato e natura.

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