«A Carnevale, sei giorni di divertimento»: lo spiega la Costituzione cantonale

La mappa Dall’appuntamento di Basilea alla particolarità di Lucerna che viene addirittura tutelato dalla carta fondamentale della nazione

L’importanza che i Carnevali rivestono su gran parte del territorio svizzero è riassunto in quattro concetti, vale a dire tradizione, cultura, territorio e - non da ultimo - turismo. Tanto che su qualsiasi motore di ricerca, i Carnevali appaiono come fenomeno di costume, ma anche e soprattutto come opportunità di una (mini) vacanza alla scoperta delle città che li ospitano, a cominciare da Basilea, con il suo “Basler Fasnacht” (quest’anno in calendario dal 27 febbraio al 1° marzo, basel.com/it/eventi/carnevale il sito di riferimento), il principale Carnevale svizzero con circa 20 mila partecipanti mascherati.

Il programma

Numeri da record. Sei sono le maschere principali, tra cui l’Waggis, che rappresenta una caricatura dei contadini dell’Alsazia del XIX° secolo. Da rimarcare che a Basilea i festeggiamenti iniziano alle 4 in punto del lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri (da qui lunedì 27 febbraio). L’inizio del Carnevale è particolarmente scenografico, considerato che all’unisono risuonano le campane della chiesa di San Martino e, contemporaneamente, tutte le luci del centro si spengono. La testimonianza più antica del Carnevale di Basilea risale al 1356.

Di sicuro la differenza - anche religiosa - tra i Cantoni ha portato in dote storie differenti anche per quanto concerne tempi e modalità di svolgimento dei Carnevali. Di fatto in Svizzera - Ticino escluso - dall’11 novembre (l’11.11 in ossequio al calendario) ai primi di maggio esiste la possibilità di organizzare il proprio Carnevale. Un unicum nel Vecchio Continente (e non solo).

C’è poi un secondo Carnevale che merita a livello svizzero tutta l’attenzione del caso. E’ il Carnevale di Lucerna, che - dettaglio di assoluto rilievo - è addirittura ancorato nella Costituzione cantonale. Ciò significa che per legge ogni anno bisogna dar corso a questo Carnevale (https://luzerner-fasnacht.ch/ il sito di riferimento), quest’anno programmato dal 16 al 21 febbraio. Nel dettaglio, si tratta di sei giorni dedicati “alle feste, alle risate e al divertimento”, come rimarca Svizzera Turismo. Durante questo lasso di tempo ricorrono spesso parole come “Tagwach” (diana), “Urknall” (grande botto), “Schmutziger Donnerstag” (giovedì grasso), “Vereinigte” (associazione dei gruppi musicali carnevaleschi), “Bruder Fritschi” (il capo immaginario della più grande antica corporazione lucernese), “Guugerbaum” (albero dei gruppi carnevaleschi o guggen), “Zünfte” (corporazioni), “Usgüüglete” (manifestazione delle guggen di martedì) e “Monstercorso” (sfilata cittadina).

Le sue origini risalgono al XV secolo e la maschera tipica è il Fritschi, figura “avanti con gli anni” probabilmente collegata nelle epoche antiche ad una corporazione. Ampio risalto viene dato anche alle rumorose e ben assortite “GuggenMuusige”.

Detto che sul terzo gradino del podio federale con i suoi 160 anni di storia si attesta Bellinzona - e dunque il Canton Ticino - con il suo “Rabadan” (ne abbiamo dato conto diffusamente nell’intervista di copertina), una sottolineatura nel contesto svizzero la merita anche il Carnevale di Berna, in programma dal 23 al 25 febbraio (sito di riferimento bern.com/it/attualita/eventi/detail/carnevale-di-berna).

Bellinzona

Carnevale che - secondo tradizione - inizia il giovedì, quando l’orso prigioniero nella “Torre delle Prigioni” viene risvegliato dal letargo al rullo dei tamburi (“Ychüblete”) e liberato. Le tradizionali bande musicali di Carnevale (“Guggenmusik-Cliquen”) fanno poi letteralmente vibrare i 6 chilometri di arcate di Berna con i loro ritmi. E quello Bernese è anche il primo Carnevale a prendere le mosse in Svizzera, considerato che l’11 novembre (il già citato 11.11 data dall’alto valore anche simbolico) i bernesi mandano in letargo il loro “orso del Carnevale” rinchiudendolo nella Torre della prigione. Da qui il sonno invernale, il risveglio e i 6 chilometri di corteo tra le arcate dei portici. Spettacolo assicurato.

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