Lo studio condotto in Svizzera: tanti amici sui social, nel mondo reale non più di quattro a testa

I dati Singolare sondaggio condotto da un istituto specializzato: si scopre che in Svizzera non è semplice instaurare un vero rapporto

«Le amicizie possono influenzare la nostra vita a vari livelli». Prende le mosse da qui uno dei report che sicuramente è destinato ad essere - anche nei mesi a venire - tra i più singolari fra quelli a cui ci ha abituato con cadenza quasi giornaliera la vicina Confederazione. Report denominato “In ottima compagnia” e realizzato dall’Istituto Gottlieb Duttweiler per conto del “Percento culturale Migros” attraverso un campione di 3 mila persone della Svizzera tedesca, francese e italiana rappresentative delle varie regioni del Paese.

Il dettaglio

Nel dettaglio - questo il “cuore pulsante” dell’indagine - viene evidenziato come «di media in Svizzera le persone hanno quattro amicizie strette, otto amicizie più allargate e una cerchia di trentaquattro conoscenti. Un fattore particolarmente decisivo per fare amicizia è l’umorismo. In Svizzera, infatti, si desidera poter ridere insieme. A essere determinanti sono inoltre affinità come hobby, orientamento politico o livello di istruzione, mentre aspetti esteriori come lo stile d’abbigliamento non hanno rilievo».

Di sicuro tutti dettagli che meritano un approfondimento nell’ambito di quella sfera della socialità che - con l’avanzata imperiosa dei social e del mondo del web - è venuta (in parte) meno anche nella vicina Confederazione.

Un altro dettaglio di rilievo è dato dal fatto che “circa un terzo delle persone intervistate ha visto le proprie amiche e i propri amici tutte le settimane, se non tutti i giorni. Un ulteriore terzo si è incontrato più volte al mese. Il 50% degli interpellati, tuttavia, ha ritenuto di trascorrere troppo poco tempo in compagnia delle proprie amiche e dei propri amici”.

Cosa fanno

«Quando si frequentano, le amiche e gli amici in Svizzera trascorrono la maggior parte del tempo uscendo, partecipando a feste o mangiando insieme - si legge nel report, che soprattutto nelle quarantotto ore successive alla sua pubblicazione ha tenuto a lungo banco su gran parte del territorio federale -. Durante queste attività si svolgono conversazioni più o meno profonde. In Svizzera, gli incontri di persona rappresentano un chiaro fattore di qualità per le amicizie e rafforzano la propria soddisfazione. Se è vero che gli strumenti digitali possono favorire la conoscenza iniziale, per il prosieguo dell’amicizia e il proprio benessere il mondo virtuale non è la scelta giusta nella maggior parte dei casi».

Un’affermazione perentoria questa che non mancherà di alimentare il dibattito dentro quella sfera dei rapporti sociali ed interpersonali citata poc’anzi. Già, perché l’amicizia ha un suo significato profondo, che non può limitarsi alla frequentazione virtuale.

Lo studio ha poi evidenziato marcate differenze a livello regionale. In termini di amicizie strette, il valore medio più alto si è rilevato nella Svizzera occidentale (poco più di 4 persone) e quello più basso nella Svizzera italiana (poco più di 3 persone). In aggiunta all’intervista e al sondaggio è stato infine realizzato uno studio durante il quale è stato chiesto alle persone partecipanti di telefonare a un’amica o un amico del passato con cui avevano perso i contatti.

Il risultato finale dice che 63 persone hanno risposto a domande sia prima dell’interazione (su come la immaginavano) sia dopo (su come la telefonata si è effettivamente svolta). Per lo studio sono stati inizialmente intervistati quattro gruppi di diverse fasce di età, oltre a un gruppo di persone non cresciute in Svizzera, ma residenti nel nostro Paese. Lo studio è stato poi pubblicato in tedesco, francese e italiano.

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