Lotta quotidiana a cavallo tra i confini: droga e boom di medicinali

I numeri La cannabis resta lo stupefacente più consumato in Svizzera. Ma si fanno strada i cocktail di sciroppi per la tosse. «Pratica pericolosa»

Quanto a consumo di stupefacenti, lo scorso anno nel confinante Ticino la cannabis ha conservato incontrastata il primo posto seguita dalla cocaina e dall’eroina. E’ quanto ha fatto sapere la Sezione Antidroga che fa capo alla Polizia cantonale, rimarcando nel contempo un preoccupante aumento dello spaccio e del consumo di crack, che sta interessando soprattutto le fasce più giovani della popolazione (ne diamo conto a parte in maniera più diffusa). Il tutto tenendo conto di quanto sia permeabile la linea di consumo in fatto di spaccio e consumo di stupefacenti.

Il primo dato che balza all’occhio è legato all’aumento degli arresti, passati da 79 nel 2022 a 96 lo scorso anno. Un segno “più” da ricondurre - secondo la Sezione Antidroga - a “una normale fluttuazione delle varie attività”. Complessivamente lo scorso anno sono stati sequestrati 150,5 chili di marijuana (contro i 54,9 del 2022), 34,9 chili di hashish e così 28,2 chili di cocaina, 9,9 chili di eroina, 173 grammi di anfetamina,150 grammi di ecstasy (125) nonché 13 grammi di ketamina (che da potente anestetico si è trasformato in droga dello sballo) oltre a 472 piante di canapa (contro le 1461 del 2022).

Nel contempo, le persone denunciate per reati concernenti la Legge federale sugli stupefacenti sono state 1086 - in calo rispetto alle 1222 del 2022 -, 129 delle quali minorenni. Nove i decessi per overdose.

«Le attività investigative hanno portato a sequestri rilevanti di denaro provento del narcotraffico, con somme che ammontano a circa 285 mila franchi e 177 mila euro - si legge nella nota della Sezione Antidroga - Nel complesso, lo scorso anno non sono stati evidenziati cambiamenti significativi nelle dinamiche dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti rispetto a periodi precedenti». Per contro, sono emerse in maniera rilevante conferme di fenomeni già identificati negli ultimi anni, a cominciare dal consolidamento delle organizzazioni gestite da cittadini albanesi, che al momento - stando all’istantanea della cantonale - detengono il (quasi) monopolio dello spaccio sul territorio.

Queste organizzazioni peraltro hanno evidenziato una strategia ben delineata circa la suddivisione delle attività illecite su due mercati distinti ovvero lo spaccio di eroina da un lato e quello di cocaina dall’altro, in entrambi ricordando - come annunciato poc’anzi - quanto permeabile sia la linea di confine con il nostro territorio e in generale con la vicina Italia.

Cambiando contesto, anche le segnalazioni relative al consumo di medicinali da parte di giovani e adolescenti hanno registrato lo scorso anno una certa continuità. In particolare, è emerso che l’assunzione delle “purple drank” (o “lean”) - una miscela di sciroppi per la tosse contenenti codeina e bevande dolci gassate - è rimasta in linea con l’andamento osservato negli ultimi anni. «Questa pratica continua a riflettere una tendenza tra i giovani a ricercare esperienze psicotrope in maniera relativamente accessibile e poco costosa - la sottolineatura della Polizia cantonale - Sempre in un contesto che tocca le fasce più giovani della società, è stata confermata una tendenza già osservata in anni precedenti ovvero il ricorso a sostanze sintetiche, come ad esempio le Nps (New Psychoactive Substances). I giovani in particolare si procurano queste sostanze, prevalentemente destinate al consumo personale, talvolta senza conoscerne la reale composizione e la conseguente pericolosità».

In questo contesto, la Sezione Antidroga continuerà a monitorare attentamente l’evolversi di queste pratiche, considerato in primis il coinvolgimento di minorenni e, in generale, di giovani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA