Addio Eugenio, “grande vecchio” del lago

Lezzeno Cordoglio per la scomparsa di Molinari, maestro d’ascia e pilota, titolare dell’omonimo cantiere nautico. Una vita sul filo della velocità: campione del mondo di motonautica, con 72 record mondiali e quattro titoli italiani

Anche l’ultimo “grande vecchio” della stirpe dei maestri d’ascia del nostro lago, se n’è andato. Nella notte di ieri, all’età di 88 anni (era nato il 23 agosto 1935), in una camera dell’ospedale Valduce, si è spento Eugenio Molinari, titolare dell’omonimo cantiere nautico di Lezzeno, dove aveva iniziato l’attività cantieristica a 14 anni, costruendo la sua prima barca in legno nella falegnameria del nonno.

Aveva 88 anni

Proprio da lì è partita l’ascesa di Molinari, che negli anni è entrato a far parte del drappello di costruttori che ha portato la nautica e la motonautica lariana sul tetto del mondo, contribuendo a creare una fama rimasta tale per decenni. Nel 1970 converte la produzione dal legno alla vetroresina e “inventa” la carena Soncor (acronimo dei nomi dei figli Sonia e Corrado), brevettata tre anni dopo.

Nel 1980 Molinari vince il massimo campionato del mondo dei mostruosi Entrobordo Unlimited (a cilindrata illimitata). I successi sui circuiti del mondo si susseguono a ritmo incessante e, colleziona, oltre al titolo iridato, 4 campionati europei,72 record mondiali 4 campionati italiani. Un palmares davvero spettacolare che lo rendono come uno dei più vincenti. A tutti i successi raggiunti nella sua carriera bisogna aggiungere il più alto riconoscimento conferitogli dal Coni: la medaglia d’oro per alte velocità, concessa solo a quei piloti che hanno superato i 200 km/h.

E, ancora, nel 1974 l’Universitas Internationalis Studiorum Superiorum Pro Deo gli conferisce la laurea honoris causa in Ingegneria navale, alla quale segue, l’anno successivo, quella in Ingegneria meccanica assegnata dal London College of Applied Science. Dal 1970 il Team Eugenio Molinari ha organizzato il “Giro motonautico del Lario”,che ha visto la partecipazione di nomi famosi, tra cui nel 1977 il cantante Nicola di Bari.

Molinari da parte sua ha vinto otto edizioni del “giro”, delle quali quello del 1988 con il record tuttora imbattuto di 188.412 km/h.

Un grande pilota e non solo. Sotto il profilo imprenditoriale, Eugenio Molinari ha ricoperto la carica di presidente del Cnl (Cantieri Nautici Lariani) e di membro della Giunta provinciale dell’Artigianato. Nel 2005 ha costruito la “Freccia Bianca 21 Sport”, con i colori nerazzurri dell’Inter, in omaggio ad Angelo Moratti, al quale, in segno di stima ed affetto, Eugenio ha dedicato il suo Museo della nautica e motonautica che si trova presso il cantiere sulla statale Como-Bellagio.

Tifoso dell’Inter

E ancora: nel 1992 ha costruito il Soncor 33 per Luciano Pavarotti, il quale ha entusiasticamente pubblicato la dedica: «Ho sempre amato i campioni. Per questo ho scelto Eugenio Molinari». Un’attività andata avanti anche quando l’età non era più verde. Nel 2005 aveva partecipato ad una gara, nonostante i settant’anni compiuti. E sul giornale La Provincia ci era finito anche due anni dopo: «Fenomeno Molinari, un record per ogni anno di vita».

Una vita pienissima alla quale saranno in molti a rendere omaggio. I funerali si svolgeranno domani, sabato alle ore 10, nella chiesa parrocchiale di Lezzeno.

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