Altro che variante entro quattro anni. Le ruspe se ne vanno

Vergogna Portati via da Colonno altri mezzi pesanti. Il cantiere della Regina smobilita, oggi confronto a Roma con Anas

Nonostante i toni concilianti utilizzati da Anas in vista dell’incontro odierno convocato al ministero dei Trasporti con l’obiettivo dichiarato di una ripresa dei lavori ai due portali di Colonno e Griante, nel tardo pomeriggio di ieri un bilico ha lasciato Colonno con a bordo macchinari di cantiere, tra cui le trivelle in parte utilizzate nello scavo delle gallerie. L’immagine è stata scattata alle 18.30, dunque con la Regina trafficata sulla via del rientro verso casa dopo la giornata lavorativa e certifica che non si è affatto fermata, anzi, la parziale smobilitazione di cui avevamo già dato conto la scorsa settimana immortalando un primo bilico che aveva lasciato il portale nord di Griante con a bordo altro materiale di cantiere.

Secondo quanto si è appreso, i mezzi che ieri hanno lasciato Colonno in direzione autostrada A9 non sarebbero riconducibili al Consorzio Sis, ma certo il messaggio notato in presa diretta ieri dai tanti automobilisti in transito è tutt’altro che rassicurante e soprattutto stride con quel concetto di «ripresa, al più presto possibile, dei lavori» messo nero su bianco da Anas in una nota.

Già a metà pomeriggio era stato notato il bilico in sosta dentro il cantiere con i mezzi “incolonnati” pronti per essere caricati. Poi, sempre in favor di Regina, man mano che passava il tempo prendeva forma l’opzione che quei mezzi e macchinari avrebbero lasciato in tempi celeri il cantiere di Colonno. «I mezzi della variante stanno lasciando Colonno», si leggeva in una chat di whatsapp solitamente adibita alle condizioni - spesso difficili - del traffico lungo la Regina. Così è stato e non è escluso che la scena possa ripetersi da qui alle prossime settimane, tenendo conto delle festività del 25 aprile e del 1° maggio di mezzo, qualora da Roma non dovessero arrivare notizie rassicuranti.

Cresce la preoccupazione

Il quadro legato ai lavori ai due portali si fa sempre più nebuloso, dunque, anche perché - osservando dall’alto e cioè dalla rampa che conduce al cimitero di Colonno (rampa ubicata dentro il portale sud) il cantiere, si notava ieri un numero davvero esiguo di maestranze al lavoro, impegnate insieme ai getti di calcestruzzo nelle gallerie già scavate (dettaglio menzionato nella nota Anas) anche nella realizzazione della vasca di smaltimento delle acque meteoriche dentro il salto di montone o galleria di svincolo. Altro tema che merita attenzione nelle dinamiche di un cantiere complesso, considerato che a cavallo dell’ondata di maltempo registrata a Pasqua il salto di montone è letteralmente finito sott’acqua, soprattutto per quel che concerne l’imbocco nord, il primo che si incontra lasciando Colonno in direzione Argegno.

Da qui la decisione di procedere con i crismi dell’urgenza alla realizzazione della vasca di raccolta, ricordando la decisione di Anas di non aprire al traffico il salto di montone, come inizialmente ipotizzato.

I possibili sviluppi

Cosa accadrà ora dipende chiaramente dall’incontro odierno al ministero, che - è bene rimarcarlo - viste le tante problematiche in essere difficilmente riuscirà a sortire in un’unica istanza gli effetti sperati, soprattutto da sindaci e territorio. E con due festività di mezzo è quasi fisiologico che le macchine del cantiere sono destinate a fermarsi quasi totalmente. Con una possibile ripresa, ancora a ranghi ridotti, ipotizzabile soltanto nella seconda decade di maggio. Intanto sul lago monta la protesta.

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