Ancora nessuna traccia del turista annegato a Lenno: dolore senza fine

Tremezzina Non hanno dato esito le ricerche del corpo di Sarkar, sparito nel lago mentre giocava con i cane . Ripartono oggi con le telecamere ad alta definizione

Le quasi due ore di ricerche, concentrate ieri da metà pomeriggio in poi, non hanno purtroppo permesso di restituire alla moglie Helena ed al fedelissimo Buddy (un lagotto romagnolo con tanto di profilo instagram - buddy_thetraveldog - da oltre 2 mila follower) il corpo di Sarkar Almasov, il trentaduenne turista della Repubblica Ceca inghiottito domenica pomeriggio dalle acque del lago nel tratto al confine tra Lenno e Mezzegra, sulla sinistra dell’imbarcadero di Lenno.

Dopo il lunedì d’attesa, ieri in tarda mattinata sono giunti da Milano tre mezzi del Nucleo Sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano con al seguito il gommone e telecamera ad alta definizione per le ricerche in profondità.

Di fatto da fine mattinata a metà pomeriggio, i vigili del fuoco hanno proceduto ad attrezzare - sulla riva di Azzano di Mezzegra - telecamera, attrezzature e gommone per poi procedere alle ricerche con il supporto operativo di un altro gommone, quello del Distaccamento di Dongo, intervenuto anche domenica subito dopo l’allarme lanciato dalla moglie, che per qualche istante, subito dopo la richiesta d’aiuto lanciata dal marito, è riuscita a trattenere sul pelo dell’acqua lo sfortunato trentaduenne prima che si inabissasse.

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La sospensione

Attorno alle 17.30 le ricerche sono state poi temporaneamente sospese. Riprenderanno questa mattina. Il tratto di lago scandagliato ieri è quello in cui la coppia stava giocando - da un motoscafo preso a noleggio a Lierna - con Buddy, con Sarkar Almasov impegnato a lanciare al simpatico lagotto romagnolo una pallina per poi farsela riportare vicino all’imbarcazione.

Il dramma si è consumato in pochi attimi dopo che il trentaduenne turista della Repubblica Ceca si è tuffato per riprendere in prima persona la pallina, che nel frattempo si era allontanata un po’ troppo rispetto a dove si trovavano in quel momento. Pare che il malore sia sopraggiunto dopo aver afferrato la pallina. L’autopsia, una volta recuperato il corpo, ne chiarirà le cause, anche se stando alle prime ipotesi potrebbe essersi trattato di uno shock termico. Ora non resta che aspettare le nuove ricerche di questa mattina, che avverranno - come già ieri - sotto lo sguardo attento dei carabinieri di Tremezzina, cui sono affidate le indagini.

La vedova

Ieri sulla riva di Azzano non si è vista Helena, che domenica ha pernottato a Mezzegra e che lunedì ha avuto modo di tornare nella zona a lago, confortata da alcuni residenti.

Secondo le informazioni giunte domenica sera, il corpo sarebbe stato avvistato una prima volta ad una profondità di 62 metri, anche se è chiaro che - con le correnti che caratterizzano il lago - le cose potrebbero essere cambiate in queste settantadue ore, con il lago che lì raggiunge anche profondità rilevanti tra gli 80 ed i 90 metri.

Quella di oggi sarà dunque una giornata importante nell’ottica delle ricerche, ricordando che sotto i 50 metri i vigili del fuoco possono contare sul prezioso ausilio del Rov, il robot dotato di sonar per le ricerche in profondità. Ieri nell’arco della giornata in tanti dalle rive di Azzano e di Lenno hanno assistito alle operazioni di preparazione (prima) e ricerca (poi) condotte dai vigili del fuoco.

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