Anziana con problemi cardiologici: tredici ore di attesa al pronto soccorso

Gravedona Super afflusso di 76 pazienti al Moriggia Pelascini nella giornata di mercoledì. Ricoverata la donna di Valsolda. Il medico: «Ho chiesto ad Areu di dirottare altrove le persone»

Pronto soccorso al collasso, nella giornata di mercoledì, all’ospedale “Moriggia Pelascini”. Soprattutto nel corso del pomeriggio si sono moltiplicati gli accessi e per il personale – di norma i medici di turno sono uno o due – non è stato affatto semplice affrontare l’emergenza numerica.

C’è chi se ne è andato

Un’anziana paziente di Valsolda ha dovuto attendere 13 ore prima di essere ricoverata, perché il problema, al di là dei tantissimi accessi che si susseguivano, era anche quello di trovare un posto letto ai pazienti che necessitavano di ricovero. I presenti riferiscono di una situazione al di là dell’immaginazione, con i casi meno gravi costretti ad abbandonare la sala d’aspetto dinanzi alla prospettiva di attendere le classiche calende greche. Se le attese lunghe sono ormai nella norma e in passato non erano mancate segnalazioni di casi eccezionali, stavolta, come detto, si è rischiato davvero il collasso. Lo ammette anche il direttore sanitario in carica, Maurizio Pinzi: «Quella di mercoledì è stata una giornata incredibile, con un iperflusso di pazienti davvero allucinante e imprevedibile. Io stesso mi sono premurato di avvisare Areu della situazione, invitando i responsabili a dirottare pazienti altrove, ma hanno continuato ad arrivare ambulanze con pazienti in barella».

«La situazione, comunque, è rimasta sotto controllo, con i casi più urgenti, ovviamente, trattati con priorità – prosegue il dottor Pinzi – Ricordo il caso dell’anziana signora di Valsolda, che è arrivata in pronto soccorso alle 9.20 ed è stata trattata alle 9.48 per un importante problema cardiologico. Poi è stato necessario attendere che fosse disponibile un letto in reparto, ma la paziente è stata tenuta sempre monitorata».

Qualche giorno prima si era verificata una situazione simile al Sant’Anna di Como, con 189 accessi al pronto soccorso nelle ventiquattrore e attese fino a 17 ore. Ma se pensiamo ai diversi bacini d’utenza, sorprendono di più i 76 casi trattati a Gravedona mercoledì, con molti pazienti in condizioni meno critiche che hanno abbandonato il pronto soccorso.

Casi più complessi

Da un po’ di anni al “Moriggia Pelascini” si contavano circa 18 mila accessi al pronto soccorso, con una media di 50 al giorno. «Nel 2023 siamo attorno ai 20 mila – riferisce il direttore sanitario – L’aumento numerico è relativo, ma è la tipologia dei casi che è diventata più complessa: si presentano sempre più persone anziane con patologie che, legate all’età, richiedono tanta attenzione e tempi lunghi di trattamento. In giornate normali – conclude il medico – riusciamo sempre a risolvere ogni caso, dal trattamento al ricovero, entro le 10 ore, che alla luce delle mie esperienze in altri ospedali non rappresentano affatto un eccesso».

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