Anziani derubati in casa: preso il truffatore seriale

Brienno-Menaggio. Misura cautelare nei confronti di un giovane straniero Fingendosi un carabiniere, aveva messo a segno tre colpi nel Comasco

Brienno

E’ ritenuto essere un truffatore seriale di anziani, con colpi avvenuti a pochi giorni l’uno dall’altro (dal 14 al 16 luglio) tra Menaggio, Brienno e Como, raggiri cui le vittime avevano rispettivamente 92 anni (un uomo), 87 anni e 91 anni, queste ultime due donne.

Le indagini portate avanti dai carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Menaggio hanno però permesso di raccogliere gli elementi necessari per permettere alla procura di Como di chiedere al giudice delle indagini preliminari una misura cautelare ai domiciliari che è stata concessa ed eseguita in queste ore con la collaborazione dei carabinieri della Compagnia di Sestri Levante in provincia di Genova.

Nei guai è finito Leonardo Sheko, 22 anni, già arrestato proprio dai carabinieri di Menaggio per una truffa – quella del 16 luglio – quando il giovane, dopo essersi finto carabiniere, aveva fatto credere ad un novantaduenne di Menaggio di dover verificare una targa di auto (riconducibile a quella casa) che era comparsa sul luogo di una rapina. La vittima, spaventata, aveva consegnato gioielli per fare verificare che non fossero quelli della rapina, che ovviamente erano poi scomparsi.

I carabinieri avevano però arrestato il flagranza il giovane, prima che questo potesse allontanarsi da Menaggio a bordo di un motoscafo. Nello zaino aveva anche 20 mila euro in contanti e un assegno da 500 euro. Ma il lavoro dei carabinieri non finì quel giorno, perché proprio grazie a queste modalità particolari – il fingersi carabiniere per verificare eventuali gioielli provenienti da rapina nascosti nella casa delle vittime – i militari sono riusciti ad attribuirgli altri due colpi.

Il primo – tentato – avvenne il 14 luglio a Brienno, con una donna di 87 anni che tuttavia intuì per tempo che quel finto carabinieri voleva solo arrivare alla cassaforte, iniziando ad urlare e mettendolo in fuga. Anche in questo caso la scusa per entrare in casa era stata quella di ricercare monili in oro provento di una rapina in cui era stata notata un’auto intestata al coniuge.

L’ultimo episodio contestato al ventiduenne ligure avvenne il 15 luglio a Como ai danni di una signora di 91 anni. In questo caso le modalità cambiarono, tornando a quelle note del finto incidente del figlio con feriti e della cauzione necessaria per poterlo liberare. A sparire furono oggetti preziosi come un orologio d’oro, un braccialetto sempre d’oro, un girocollo, un anello con brillanti le fedi nuziali, collane di perle e altri preziosi.

Ora tutti questi elementi – il ragazzo fu anche riconosciuto dalle vittime – sono confluiti in un unico fascicolo che ha portato la Procura di Como a chiedere la misura cautelare ai domiciliari per il giovane ligure, nell’ambito di una attività che ha portato alla perquisizione della casa di Sestri Levante sua e del padre, 59 anni, che i carabinieri ritengono essere «complice» del figlio.

Tornando all’episodio di Menaggio, quello che si concluse con l’arresto il flagranza, al momento dell’intervento dei carabinieri il ragazzo offrì ai militari – secondo quanto riferito - la refurtiva sottratta in cambio della libertà. Per questo motivo la procura gli contesta anche il reato d’istigazione alla corruzione.

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