Auto e Navigazione: 190mila sul lago di Como. Ecco come altrove è stato affrontato l’affollamento di turisti, dalle cinque terre alla costiera Amalfitana

Da un record all’altro Polverizzato il primato della Regina a Pasqua, diecimila in più con battelli e traghetti. Il prossimo test del 25 Aprile con il semaforo acceso sulla statale a Griante rischia di paralizzare Comuni e turisti

Al termine dell’ultima Pasqua pre-pandemia (era il 2019) si era parlato apertamente di “grandi numeri” quanto ai pernottamenti, ma anche rispetto ai veicoli in transito tra il venerdì Santo e il lunedì di Pasquetta, che a conti fatti aveva superato quota 50 mila.

Questo per dire che i 69.679 transiti certificati dai varchi Ocr che fanno capo alla polizia locale di Tremezzina da venerdì a lunedì - 35.348 dei quali tra Pasqua e Pasquetta - oltre a superare per non dire surclassare il precedente primato, certificando l’assalto al lago raccontato in questi giorni dal nostro giornale.

A questi dati “extra large” se ne aggiungono altri sempre da record, con i natanti che fanno capo alla Navigazione che in queste festività pasquali hanno trasportato qualcosa come 119.800 passeggeri.

Pressione

Un primato che supera di quasi 10mila unità quello dello scorso anno e che rappresenta la conferma di quanto NaviComo sia stata sottoposta a una pressione senza eguali, con il direttore Nicola Oteri e il responsabile dell’area amministrativa Roberto Turchettiche hanno colto l’occasione per ringraziare «il personale per l’impegno profuso in questo primo importante banco di prova della stagione turistica, dopo l’importante e qualificata mole di lavoro svolta già lo scorso anno, a fronte di numeri da record». A completare il quadro della NaviComo ci sono anche le 5.500 vetture (e veicoli) trasportate sui traghetti.

Tornando alla Regina, quello “catturato” dal varco Ocr di Spurano di Ossuccio il giorno di Pasquetta - vale a dire 18.752 targhe lette nell’arco delle ventiquattro ore - rappresenta il secondo dato più importante dal 2019, preceduto di sole 61 unità da quello registrato il 16 luglio scorso, un sabato di piena estate.

Peraltro lunedì sulla via del rientro verso il capoluogo - con una quindicina di chilometri di coda tra il semaforo di Tosnacco (Moltrasio) - è stato abbondantemente superato per non dire polverizzato non solo il primato rapportato ai lunedì di Pasquetta dall’inizio della stagione turistica su più mesi in poi, ma anche del Ferragosto dello scorso anno.

E questo la dice lunga sul numero di veicoli che hanno affollato la Regina nell’ultimo week end. Di fatto tra statale e lago in 190 mila hanno reso unico questo primo test della lunga stagione turistica 2023, anche se all’orizzonte si profila un altro fine settimana lungo, quello del 25 aprile, che a differenza dell’ultimo vedrà la presenza del semaforo intelligente in località Ca’ Bianca a Griante.

Il cantiere della variante

Semaforo, in corrispondenza del cantiere (lato lago) della variante della Tremezzina, che sarà ripristinato da questa mattina e che, come rimarcato da Anas durante l’ultimo Tavolo di coordinamento, non verrà più rimosso sino a metà giugno. Un’insidia in più dunque per turisti e residenti, anche se a breve il Tavolo verrà riconvocato per un nuovo punto operativo.

Ecco le soluzioni in altre parti d’Itali

Se la statale Regina sta facendo i conti da lunedì 3 aprile - con alterne fortune - con le “fasce orarie” per i mezzi pesanti sopra i 9,10 da Colonno a Ossuccio, la statale 613 della Costiera Amalfitana anche quest’anno ha deciso di varare le targhe alterne per le auto, rifacendosi ad un’ordinanza Anas del 2019.

Più volte in questi anni, abbiamo fatto leva sul paragone tra le due statali, entrambi strette tra montagna, lago (la Regina) e mare (la statale “613”) ed entrambe soffocate dal traffico. Quest’anno peraltro oltre alla statale 613 le targhe alterne sono state estese anche alla “strada statale 145”, che attraversa la Penisola Sorrentina.

Il primo fine settimana - condizionato dalla pioggia - non ha dato grandi indicazioni. Si attende ora il lungo ponte del 25 per capire l’efficacia del provvedimento che presenterebbe un anello debole in cima alla catena, legato ai controlli. Un discorso speculare a quello delle fasce orarie per i mezzi pesanti lungo la Regina, al netto dei controlli della Polstrada di Como. L’altro anello debole è rappresentato dalle tante (per taluni troppe) deroghe e anche qui il discorso pare analogo a quello della “nostra” ordinanza.

Risalendo la Penisola, quanto a limitazioni pensate per evitare l’assalto dei turisti, spicca il caso di Venezia, il cui biglietto d’ingresso per i turisti ha rapidamente valicato i confini nazionali. Un discorso quello del “ticket” che nel 2019 qualcuno aveva ipotizzato anche per il nostro lago, ma che poi lo tsunami del Covid aveva inevitabilmente congelato.

Per l’anno in corso il “ticket” avrebbe dovuto prendere il via dal 16 gennaio, in realtà l’approvazione di tutto il corposo iter ha richiesto altro tempo. Entrerà a regime forse entro l’estate. Sul modello di un grande museo a cielo aperto, costerà tre euro accedere alla città lagunare se la prenotazione avverrà entro i 4 giorni precedenti l’arrivo, altrimenti il costo salirà a 10 euro.

E veniamo al caso più eclatante - su scala nazionale - di Pasqua, vale a dire l’assalto alle Cinque Terre, con i treni off-limits per gran parte del week end e con il sindaco di Riomaggiore che ha chiesto con vigore «una legge speciale per regolamentare i flussi turistici, anche per evitare situazioni di pericolo o panico, dato l’afflusso di turisti senza eguali».

Anche se - stando alle cronache che rimbalzano dal Levante ligure - non tutti i Comuni (ad esempio Monterosso) la penserebbero allo stesso modo su eventuali limitazioni degli ingressi. A titolo di paragone il nostro lago può “sfoggiare” i 300 e più metri di coda immortalati a Bellagio nei pressi dell’imbarcadero. Una marea umana che di fatto rappresenta l’immagine simbolo di questa Pasqua lariana

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