Bellagio, riaperto a marzo il pontile deve già chiudere

Lago di Como Doccia fredda sulla stagione turistica: l’attracco dei traghetti non sarà operativo a partire dall’11 giugno. Problemi alle fondamenta dei piloni

A meno di tre mesi dall’inaugurazione ufficiale, con tanto di taglio del nastro, dopo gli interventi di manutenzione straordinaria lunghi tre mesi e mezzo per quasi 2 milioni e mezzo di euro investiti, il pontile dei traghetti di Bellagio - forte nel 2023 di 580 mila passeggeri e 58 mila auto trasportate - dovrà chiudere nuovamente i battenti. E in tutta fretta. La notizia, che già circolava da qualche giorno, ha trovato conferma nel primo pomeriggio di ieri, quando è comparso l’avviso - a mo’ di segnaletica verticale (i cartelli stradali sono stati poi coperti) - con impressa la chiusura del pontile della “perla del Lario” dall’11 al 21 giugno.

Le indiscrezioni

Un problema non di poco conto per tanti motivi diversi, ricordando che la stagione turistica è ormai decollata. A conferma delle preoccupazioni che accompagnano questo stop forzato ai collegamenti per passeggeri (che comunque verranno mantenuti, con modalità da definire) e soprattutto per i veicoli, l’Amministrazione provinciale di Como con il presidente Fiorenzo Bongiasca ha convocato per lunedì pomeriggio una riunione urgente a Villa Saporiti con il direttore della NaviComo Nicola Oteri, il presidente dell’Autorità di Bacino Luigi Lusardi ed i sindaci di Bellagio, Griante, Menaggio e Tremezzina, nella doppia veste anche di presidente di Anci Lombardia.

Al momento non vi sono conferme ufficiali sul motivo per cui il pontile dei traghetti chiuderà i battenti da martedì 11 giugno, una volta cioè terminato l’anno scolastico. Secondo le poche informazioni sin qui filtrate si tratterebbe di un problema piuttosto serio (e non potrebbe essere altrimenti) riscontrato alle fondamenta dei piloni che sorreggono il pontile metallico.

In buona sostanza l’attracco dei traghetti, con annesse e importanti oscillazioni, avrebbe accelerato le problematiche già in essere alle fondamenta, che - va rimarcato - non erano oggetto dell’intervento terminato nella terza decade di marzo, grazie ad un sostanzioso contributo di Regione Lombardia. Al netto di capire se 10 giorni di chiusura basteranno per riportare le cose al loro posto e dunque garantire la necessaria solidità al pontile, sul tavolo ci sono - come anticipato - diverse problematiche da perimetrare. Anzitutto l’alternativa in quel di Bellagio per i soli passeggeri al pontile dei traghetti chiuso ovvero lo scalo di piazza Mazzini non può sopportare dall’alba a sera inoltrata il flusso continuo da e per le “navette” che verranno predisposte per Griante Cadenabbia.

L’overtourism

E questo per i noti problemi di overtourism con cui sta facendo i conti da tempo la “perla” del Lario. L’altro problema riguarda i pendolari considerato soprattutto Griante nei tre mesi e mezzo di chiusura aveva garantito loro la sosta gratuita in paese. Ora però con la stagione turistica in essere i parcometri a Cadenabbia sono stati riattivati. C’è poi una questione pratica, considerato che già oggi i traghetti risultano spesso “sold out”. Dunque difficilmente le navette potranno compensare questo enorme flusso di passeggeri. Infine, c’è il tema strade, perché l’alternativa è costituita dalla Regina e dalla Lariana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA