Bus stranieri fermati sulla Regina: la paura delle multe è già passata

Tremezzina Momenti di caos a distanza di due giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. Giornata di lavoro super per Polstrada, carabinieri e Polizia locale. C’è chi tenta la sorte

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L’autista del bus con targhe del Cantone svizzero di Basilea Campagna - tra i più piccoli Cantoni della vicina Confederazione - ha ammesso di non aver notato la segnaletica verticale né di essere a conoscenza dell’ordinanza Anas relativa al senso unico (sull’asse Colonno-Ossuccio) per i bus turistici.

Vero? Strategia? Fatto sta che il bus turistico che, in barba all’ordinanza Anas scendeva verso Como, ieri a metà mattina prima ha incrociato un altro pullman turistico (come documenta la nostra foto) sotto il ponte di Campo, al confine tra Lenno e Ossuccio, poi è stato fermato, sanzionato e fatto tornare sui propri passi (con dietrofront ad Ospedaletto di Ossuccio) dalla sempre attenta Polstrada, attiva con il Distaccamento estivo di Tremezzina.

Inversione

Questo per dire due cose, primo che le code sulla Regina sono sempre dietro l’angolo dati i volumi sostenuti del traffico estivo, secondo che appena le maglie dei controlli si allentano - impossibile tenere i ritmi e i numeri dei primi giorni - c’è chi è comunque tentato a sfidare la sorte. Nella sola mattinata di ieri sono state quattro le sanzioni comminate dalla Polstrada (tre) e dalla polizia locale di Tremezzina (una). Sanzioni che decurtate del 30% se pagate subito (tramite Pos) o entro cinque giorni si riducono a 60,90 euro.

Ecco perché è stato istituito il dietrofront, che comporta un aggravio importante sui tempi di percorrenza e rappresenta ad oggi un deterrente molto più efficace della stessa sanzione. Il pullman con targhe svizzere (in discesa verso Como) ha subito acceso i riflettori dei social, tanto che qualcuno si è chiesto: «Già terminata dopo tre giorni l’ordinanza?». Così non è stato e l’intervento della Polstrada ha poi sbrogliato l’intricata matassa viabilistica.

Non c’è dubbio che la situazione viabilistica - con l’abbinata data dall’ordinanza anti-caos e della contemporanea presenza degli osservatori del traffico - è notevolmente migliorata, ma il concetto di fondo è che senza controlli coordinati si rischia nel mese clou della stagione estiva di dover fermare “a spot” bus turistici e mezzi pesanti, ricordando la lunghezza limite degli 11 metri. Sin qui gran parte dei bus turistici sanzionati avevano targhe straniere.

Coordinamento

Resta da capire come i conducenti non si siano informati o non siano stati informati circa una limitazione così impattante che - nel caso del rientro verso Como via Lugano - porta ad una sessantina (almeno) di chilometri in più da percorrere, oltre al pagamento di una tassa da 25 franchi e - per chi non ce l’ha - all’acquisto della “vignetta” autostradale da 40 franchi.

Sin qui nei controlli si sono alternati gli agenti del Distaccamento di Tremezzina della Polstrada (presenti sia ieri mattina che ieri pomeriggio), la polizia locale di Tremezzina e i carabinieri della locale stazione. In queste condizioni è difficile garantire un presidio costante . Ecco perché il comandante della polizia locale di Tremezzina Massimo Castelli ha chiesto «un coordinamento dei controlli per arrivare a un piano operativo ben definito».

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