Butta i rifiuti dal finestrino del pullman. L’autista si ferma e glieli fa raccogliere

Tremezzina La segnalazione di un passante e il deciso intervento del dipendente Asf: «Da qui non mi muovo. Scendi e li prendi, o chiamo i carabinieri. C’è un’arroganza diffusa»

Il pullman è alla fermata di Mezzegra e non riparte.

Dopo alcuni minuti si sono già formate code di auto in entrambi i sensi di marcia e qualche automobilista incolonnato scende dal proprio veicolo per accertarsi di cosa sia successo. Anche i passanti, incuriositi, si trattengono attorno al pullman Asf e presto la vicenda diventa di dominio pubblico. È successo martedì attorno alle 10 di mattina: approfittando della fermata, un passeggero ha abbassato il finestrino e ha gettato in strada un sacchetto con lattine e resti della colazione.

Ma il gesto non è passato inosservato e un passante l’ha fatto notare all’autista, che allora ha lasciato il posto di guida ed è risalito fino al sedile in cui si trovava il passeggero segnalato, invitandolo a scendere e a raccogliere i rifiuti gettati sconsideratamente sulla carreggiata.

Cinque minuti di attesa

Il colpevole, tuttavia, all’inizio non voleva sentire ragioni ed è per questo che sono trascorsi più di cinque minuti.

È il conducente stesso del mezzo di linea, Martino Milesi, di Val Rezzo, a raccontare l’accaduto.

«Mi è stato segnalato che un passeggero aveva gettato dal finestrino in strada un sacchetto con rifiuti, che ho visto io stesso sulla carreggiata. L’autore, che poteva avere più o meno la mia età (Milesi ha 30 anni, ndr), non voleva comunque sentire ragioni e, sulle prime, pareva non avere alcuna intenzione di scendere a recuperare il suo sacchetto».

«Essendo successo sul pullman che stavo conducendo io – prosegue l’autista di Asf – non mi è parso giusto soprassedere e ho comunicato al giovane che non mi sarei mosso fino a quando lui non fosse sceso a raccogliere ciò che aveva buttato in strada, a costo di chiamare i carabinieri».

«Merita un encomio»

Dinanzi alla fermezza di Milesi e sentendo nominare i carabinieri, il passeggero non proprio irreprensibile si è allora finalmente alzato ed è sceso a recuperare il sacchetto. «Sono conducente di mezzi di linea da cinque anni – dice ancora l’autista di Val Rezzo – e non è certo il primo esempio di maleducazione in cui mi imbatto a bordo dei pullman. Anche l’arroganza è piuttosto diffusa, ma quando mi vengono segnalati dei comportamenti irrispettosi non esito a intervenire. E così ho fatto anche l’altro giorno a Mezzegra».

Tra coloro che si trovavano in colonna dietro al pullman c’era anche Francesco Guaita, menaggino già assessore in paese negli anni addietro e anche lui esalta la fermezza dell’autista.

«Direi che è un esempio da rimarcare e da seguire. Il conducente del pullman di linea e la persona che gli ha segnalato il sacchetto gettato dal finestrino meriterebbero un encomio pubblico per la buona educazione civica imposta a chi, invece, sembra disconoscerla. Troppe volte – aggiunge Guaita – siamo abituarti a girarci dall’altra parte se le cose non ci toccano in prima persona e per questo spero proprio in qualche riconoscimento, destinato a passare anche come messaggio positivo alla società».

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