Cantieri Abbate, i nuovi gioielli. «E nel cuore la barca di Senna»

Tremezzina: il nipote del fondatore e la prova in acqua per due televisioni A Schignano il quartier generale con i cimeli. Partendo dal pilota di Formula1

Tremezzina

Di quello che era un tempo la nautica lariana, oggi si possono contare sulle dita della mano i cantieri del lago di Como, tuttora attivi. Di questi, Tullio Abbate di Azzano di Mezzegra continua ad essere sulla cresta dell’onda, per la sua storia e la sua produzione di alta qualità, da Guido, al figlio Tullio Senior (portato via dal Covid nel 2020) al nipote Tullio Junior. Proprio quest’ultimo, il “Tulietto” ha risposto alle richieste di una televisione catalana ed una italiana, per provare nel Golfo di Venere i suoi ultimi modelli: Miss Villa d’Este di 10 metri, un “classico” della gamma; Armonia 28 (8.6 metri) e i Mito 33 (10 metri), entrambi performanti dalla tradizionale linea corsaiola Abbate, ma dotati del massimo comfort che piace al diportista.

Con lui, a rispondere alle domande dei giornalisti, la moglie Greta, la figlia Ginevra e il nuovo responsabile marketing Pietro Traversa. «Eravamo una ventina di cantieri – spiega Abbate Jr. – ma ora siamo ridotti a pochi. Noi costruiamo barche personalizzate su richiesta e secondo le esigenze dei nostri clienti in Italia, Francia, Svizzera, Grecia e Germania». Gli ospiti hanno prima visitato il cantiere di Schignano, dove si svolge il ciclo produttivo e sono custodite le barche che hanno reso famosa la motonautica comasca nel mondo: il “Folgore”, con il quale Tullio padre e figlio hanno vinto diverse Centomiglia, il catamarano che ha portato a Tullio Junior due titoli mondiali Endurance.

Ma ci sono anche due autentiche chicche. A cominciare dal primo offshore monocarena “Onyx” in alluminio con motore Lamborghini 12V, costruito da Abbate Sr. nel 1985 per Stefano Casiraghi , per l’inizio della sua carriera di pilota, fino alla vittoria del titolo mondiale nel 1989 e la tragica morte nel 1990 nella acque del Principato. L’altro gioiello è il “Senna”, che non è solo un pezzo da museo, ma ogni tanto viene rispolverato per grandi eventi.

Nel 1993 Tullio Abbate conobbe Ayrton Senna, che affascinato dalla fama del costruttore lariano, gli propose di costruirgli una barca dalle linee completamente nuove e dai contenuti tecnici di altissimo livello. Le volontà del fuoriclasse brasiliano furono esaudite, ma non potè gioirne, perché il 1° maggio 1994 perse la vita sul circuito di Imola nel gran premio di San Marino di F1. Però un anno dopo a maggio 1995 allo Yacht Club Montecarlo avvenne il varo del Senna 42, in occasione del G.P. di Formula 1. Tra pochi giorni il “Senna” lascerà il cantiere di Schignano per fare da shuttle ai vip durante il Concorso di Eleganza a Villa d’Este.

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