
Cronaca / Lago e valli
Domenica 24 Agosto 2025
Cercava il gregge, poi la caduta per 70 metri
Peglio Samuele Guggia era andato a controllare le pecore dopo che il gps aveva smesso di funzionare, ma non ha fatto rientro a casa
Peglio
Ieri a metà pomeriggio l’elisoccorso di Milano ha accompagnato la salma di Samuele Guggia - 39 anni compiuti lo scorso 12 giugno, operaio “ragnista” e allevatore, nato a Gravedona, ma residente con la compagna a Chiavenna - sulla piazzola dell’ospedale di Gravedona, dove espletate le formalità di rito i familiari l’hanno presa in consegna in vista dell’ultimo saluto.
Si è conclusa così una lunga notte e un’intensa mattinata di ricerche nella speranza dei soccorritori - molti dei quali conoscevano Samuele Guggia, nato e cresciuto a Gravedona e che ancora aveva legami stretti con il territorio - di trovare questo trentanovenne benvoluto da tutti ancora in vita. Così non è stato. Il suo corpo è stato individuato attorno a mezzogiorno dall’elicottero dei vigili del fuoco, dopo che i tecnici del Soccorso Alpino e gli stessi vigili del fuoco avevano ristretto la zona delle ricerche nella zona montana al confine tra Peglio e Dosso del Liro. Secondo quanto si è appreso sarebbe scivolato, precipitando per una settantina di metri, per poi compiere almeno un’altra settantina di metri di “scivolamento”. Lì vicino i soccorritori hanno ritrovato lo zainetto con il cellulare che squillava a vuoto.
Il telefonino suonava a vuoto
Una zona, quella in cui si è consumata la tragedia, che Samuele Guggia ben conosceva ed in cui si era spinto nelle prime ore di venerdì dopo che il gps che lo informava sugli spostamenti del suo gregge di capre (una ventina di capi) aveva smesso di funzionare. Con il suo Fiat Doblò si era spinto sino alle alture sopra Peglio e da lì aveva poi proseguito a piedi, zainetto in spalla in cui era custodito il telefono cellulare. È stata la compagna attorno a mezzanotte a lanciare l’allarme ai carabinieri di Chiavenna, che subito l’hanno trasmesso ai militari dell’Arma della Compagnia di Menaggio, che hanno condotto le indagini, indicando come prima zona delle ricerche l’Alpe Peragna, ai piedi del monte Duria.
Le ricerche
Già alle 2 quattro tecnici della stazione di Dongo del Soccorso Alpino sono stati condotti in quota dall’elisoccorso. I tecnici hanno poi fatto rientro alla base solo una volta che la salma è stata verricellata sull’elisoccorso di Milano. Complessivamente sono stati una dozzina i tecnici del Soccorso Alpino delle stazioni di Dongo e Lario-Occidentale e Ceresio impegnati nelle ricerche. Anche i vigili del fuoco erano presenti in forze con sedici volontari del Distaccamento di Dongo che si sono alternati. Attivato anche l’elicottero da Malpensa e così l’unità Ucl di Como, gli specialisti del “Tas”, i droni giunti da Milano e il sistema “Dedalo” da Varese. In volo anche l’elicottero della Guardia di finanza dotato di sistema “Imsi Catcher”, che consente di intercettare i telefoni cellulari.
Attorno a mezzogiorno è stato poi ufficializzata l’individuazione del corpo purtroppo senza vita. La Procura di Como - subito informata dell’accaduto dai carabinieri di Menaggio della tragedia che si è consumata in quota (anche i militari dell’Arma già in nottata sono saliti in quota) - ha disposto la riconsegna della salma ai familiari.
Decine i messaggi di cordoglio affidati ai social. “Riposa in pace grandissimo Sam”, si legge in uno di questi messaggi.
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