Cervi, pranzo di Natale con i mirtilli: «Piantagione distrutta»

Porlezza Il titolare: «Siamo abbandonati, impossibile andare avanti così». Troppi esemplari: «Ci impongono recinti con pali in legno e non in metallo»

Un branco di cervi ha letteralmente invaso il centro paese nei giorni scorsi, distruggendo poi la piantagione di mirtilli di Piergiuseppe Mazza, titolare di un’azienda agricola dedita alla produzione di piccoli. Erano almeno una ventina di esemplari: prima hanno scorrazzato in lungo e in largo tra i prati alle pendici del Galbiga, poi qualche cane li ha spinti oltre e sono saltati nella proprietà di Mazza distruggendo il recinto. «Sono intervenuto con mia moglie cercando di farli uscire – racconta il proprietario – ma è stato peggio. Hanno cominciato a sparpagliarsi qua e là e mi hanno distrutto parecchie piante di mirtilli, alcune delle quali avevano dieci anni. Sono davvero desolato e arrabbiato, non tanto con gli animali, ma con le istituzioni preposte».

«Nel mio terreno agricolo non posso nemmeno mettere recinzioni sicure con pali di metallo e mi vengono imposti recinti con pali di legno, che per un branco di venti cervi in corsa diventa come il burro» sottolinea l’imprenditore agricolo. «I politici – incalza Mazza – ci dicano chiaramente cosa intendono fare, perché non è più possibile praticare attività agricole in queste condizioni. La caccia e i prelievi autorizzati finora rappresentano un semplice palliativo: i cervi, in realtà, continuano ad aumentare e gli incidenti ormai quotidiani che succedono sulle strade sono un termometro indicativo. Alcune aziende agricole del territorio hanno già alzato bandiera bianca e probabilmente dovrò fare altrettanto – prosegue l’imprenditore agricolo locale – ma annuncio fin d’ora che prima di chiudere baracca qualcuno dovrà arrossire».

«Non è possibile, infatti, sentire sempre tante belle parole in difesa dell’attività agricola essenziale per la tutela del territorio e poi trovarsi del tutto abbandonati dinanzi a un problema fin troppo segnalato e risaputo» aggiunge Mazza.

Nei giorni scorsi il consigliere regionale Angelo Orsenigo aveva invitato la Giunta a impegnarsi a garantire maggiori ristori ad agricoltori e allevatori danneggiati dalla fauna selvatica: «C’è stato il consenso unanime del consiglio a prevedere più risorse per agricoltori e allevatori che subiscono danni da animali selvatici – osserva lo stesso promotore – Un impegno sostenuto anche dalla maggioranza: è un primo passo avanti, che però deve concretizzarsi il prima possibile. Vigileremo affinché i buoni propositi non rimangano solo sulla carta».

Orsenigo fa leva anche sulla questione della sicurezza: «La situazione è ormai fuori controllo e diventa anche questione di sicurezza, visto l’incredibile aumento di incidenti causati dai cervi – osserva il consigliere – . Che si tratti di intensificare la caccia di selezione o di introdurre delle strategie concrete di controllo, Regione Lombardia deve giocare un ruolo centrale per la tutela del territorio e delle attività produttive lariani».

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