Chiede scusa dopo i furti, ma ci ricasca. Finisce dentro dopo i colpi a ripetizione

Menaggio Sorpreso mentre tentava di rubare un’auto, accusato di aver infranto una vetrata. Aveva anche un coltello e il divieto di ritorno in provincia di Como. Stavolta nessun “perdono”

Ne ha combinate di tutti i colori, fin dalla note di domenica su lunedì quando era già stato arrestato a Como dalle volanti della polizia per danni e furti al chiosco vicino a Porta Torre e in un negozio del centro storico. In aula aveva chiesto scusa, era poi tornato in Valtellina – dove risiede – in attesa di essere processato in aprile. Aveva tuttavia l’obbligo di firma – pare mai rispettato – e anche il divieto di ritorno della provincia di Como.

Ma tra la giornata di venerdì e la notte tra venerdì e sabato Mohammed Khalfi, nato a Sondrio e residente a Castione Andevenno (19 anni), è tornato protagonista della cronaca finendo con l’essere nuovamente arrestato dai carabinieri della stazione di Menaggio per una lunga serie di episodi che l’hanno visto al centro dell’attenzione.

Basti dire che ieri mattina, nel nuovo processo per direttissima, il pm Giuseppe Rose gli contestava tre tentati furti (uno di un’auto, uno all’interno di un albergo di Menaggio, uno in un negozio di Gravedona), il porto di un’arma (un coltello) che è stata sequestrata, ma anche l’aver fornito delle false generalità al momento dell’intervento dei militari e, buon ultimo, anche la ricettazione per essere stato trovato in possesso di documenti che sono risultati rubati giovedì ad una donna di Chiavenna. Il tutto, come detto, nel giro di pochissime ore e dopo che sempre il diciannovenne era stato protagonista di un incidente a Colico (su cui opera la procura di Lecco e la polizia locale) con un’auto di cui si sta cercando di ricostruire la provenienza.

Nel processo per direttissima che si è tenuto ieri mattina, assistito dall’avvocato Christian Mazzeo, Khalfi si è trovato di nuovo di fronte al giudice che già l’aveva processato ad inizio settimana e che questa volta ha disposto il carcere, in attesa di definire le diverse contestazioni in una udienza che è stata rinviata alla prossima settimana. L’arresto è avvenuto intorno alla mezzanotte tra venerdì e sabato. I carabinieri erano stati chiamati per un tentato furto di una Fiat Panda parcheggiata tra l’altro vicino alla caserma di Menaggio, in via Diaz. Una volta fermato il sospettato, era poi emerso un precedente di pochi minuti prima, quando lo stesso soggetto aveva infranto la vetrata dell’Hotel Garden poco distante da dove si trovava l’auto. Ma i carabinieri della stazione di Menaggio hanno poi ricostruito altri episodi riconducibili sempre al diciannovenne, e tra questi un altro tentato furto – il terzo in poche ore – in un negozio di Gravedona di cui avevamo dato conto sul giornale di ieri. Addosso, il ragazzo aveva anche un coltello che è stato sequestrato e sono pure in corso accertamenti sulla vettura con cui era arrivato in Altolago.

Insomma, una serie infinita di fatti anche difficili da ricostruire e mettere in fila uno dopo l’altro, tutti compresi tra le 17 della giornata di venerdì e la notte scorsa. Senza dimenticare, come detto in precedenza, che Khalfi era in possesso anche di documenti e carte attribuibili non a lui ma ad una donna di Chiavenna cui era stato rubato il portafoglio. Da qui, tra le varie ipotesi di reato, anche quella di ricettazione.

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