
Cronaca / Lago e valli
Sabato 21 Giugno 2025
Code sulla Regina, la rabbia corre sul web: «Non ne possiamo più»
Tremezzina, si moltiplicano le proteste dopo il caos di venerdì mattina

Marco Palumbo
Statale Regina, la protesta dopo l’ennesimo blocco di venerdì mattina. Forse mai come nella giornata di ieri il popolo del web (in molti tra coloro che hanno postato commenti sui social, in primis quelli de “La Provincia”, anche ieri hanno affrontato in prima persona il calvario di un’altra mattinata impossibile sul fronte della viabilità) si è coalizzato, chiedendo una cosa sola e cioè «il blocco dei mezzi pesanti a Laglio e così a Cadenabbia (Griante)».
Qualcuno ha addirittura ipotizzato lo stop addirittura a Tavernola, prima cioè di imboccare la galleria di Cernobbio (soluzione poco praticabile dati gli spazi a disposizione). Ma il concetto espresso dagli internauti, esasperati per la situazione, sembra chiaro. «Serve un posto di blocco fisso, almeno nelle ore di punta, lontano dalle strettoie - si legge in un commento - Fermarli tra Sala e Colonno diventa ancor più insidioso per la viabilità, specie in caso di inversione a U», si legge in un commento. E ancora. «Non è possibile impiegare un’ora e mezza da Lenno ad Argegno, sotto il sole. Ho visto almeno venti macchine fare inversione a “U”, stanche di stare in coda», si legge in un altro commento.
«Ormai andare e tornare da Como è diventato un problema serio - fa notare un nostro lettore - Mi riferisco non solo per chi lavora, ma anche per chi ha visite o esami ospedalieri programmati. A volte neppure partire con largo anticipo è sufficiente».
C’è anche chi di fronte alle tanto auto, moto e camper (altro problema non di poco conto questi ultimi) con targhe straniere in coda si è posto un quesito più che legittimo e cioè «che immagine diamo del nostro lago e del turismo se centinaia di turisti rimangono fermi per ore in coda senza sapere il perché».
L’altro grande tema che anche ieri ha tenuto banco riguarda i camion della Variante, che Anas ha chiarito dovrebbero viaggiare “preferibilmente di notte”, dunque non in via esclusiva nelle ore serali e notturne. «Se in queste settimane ne circolano relativamente pochi e comunque le conseguenze si notano cosa accadrà quanto - questa almeno la speranza - quaranta-cinquanta camion fanno la spola verso Tirano incrociando quelli che scendono da Griante? - il quesito posto via web -. In queste condizioni, la viabilità dentro le strettoie non potrà che risentirne in maniera ancor più pesante». Ma non c’è bisogno neppure di pensare al futuro. Già il presente è un autentico incubo.
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