Dermatologia, chiuso l’ambulatorio. Gravedona perde un altro servizio

Sanità La specialista ha lasciato l’ospedale e non si è ancora trovato un sostituto. Il sito del Moriggia Pelascini continua tuttavia a prevedere la possibilità di prenotare

Sul sito dell’ospedale Moriggia Pelascini compare ancora l’ambulatorio di dermatologia. Non solo: c’è anche la possibilità di prenotare visite, per la precisione il martedì mattina dalle 9. «Ci avvaliamo di specialisti per il trattamento delle malattie della pelle e i suoi annessi cutanei, effettuando visite nevoscopiche ed epiluminescenza – si legge nella pagina internet dell’ambulatorio– . L’equipe specializzata tratta e monitora le evoluzioni di Herpes Zoster o malattie bollose, ma anche problematiche come le più comuni acne, micosi o psoriasi».

La realtà

Da alcune settimane, tuttavia, i cittadini che chiamano il cup (centro unico di prenotazioni) dell’ospedale di Gravedona per prenotare una visita si sentono rispondere che non è più possibile, perché l’ambulatorio di dermatologia è stato chiuso. La specialista presente, Marta Valsecchi, ha infatti lasciato l’ospedale e, in assenza di sostituti il servizio è stato sospeso. Il dottor Maurizio Pinzi, che in via provvisoria svolge le funzioni di direttore sanitario della struttura, conferma: «Il dermatologo incaricato non è più con noi e siamo stati costretti a chiudere l’ambulatorio».

Un paziente che aveva bisogno di far controllare un neo, riferisce di aver provato a prendere un appuntamento all’ospedale di Menaggio, ma senza ottenere riscontro; allora si è dovuto rivolgereun dermatologo in privato e la visita gli è costata 170 euro.

Paradosso

È l’ennesimo esempio di come la sanità pubblica rimanga sempre finanziata con le tasse dei cittadini, pur offrendo sempre meno, con l’obbligo, per chi ha la necessità e la disponibilità economica, di ricorrere al privato, pagando di fatto due volte. Gli uffici amministrativi dell’ospedale di Gravedona attribuiscono l’emergenza alla risaputa carenza di medici che interessa un po’ tutto il suolo nazionale e ancora più le zone periferiche. L’obiettivo rimane quello di riattivare prima possibile il servizio con l’ausilio di un nuovo specialista, ma - la domanda sorge spontanea - a fronte di un dermatologo che decide di andarsene è lecito aspettarsi che un altro accetti di sostituirlo in una sede periferica e scomoda?

Dopo la preoccupazione delle scorse settimane per un ventilato rischio chiusura del reparto di maternità, con la proprietà che ha preferito il silenzio a una smentita e con i presidenti della Comunità montana, Mauro Robba, e della Provincia, Fiorenzo, Bongiasca, che unitamente all’assessore regionale Alessandro Fermi avevano inviato una nota in difesa del reparto all’assessore Guido Bertolaso, il Moriggia Pelascini perde un altro importante servizio per il territorio. Si spera non in via definitiva.

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