Diventa viticoltore sul lago a vent’anni

Vercana Tommaso Cassera da ragazzino era l’organista della parrocchia

Vercana

Da ragazzino era già l’organista ufficiale della parrocchia e in ambito musicale si può ormai considerare un virtuoso.

Ma Tommaso Cassera, ventenne studente di Vercana, ora ha dato libero sfogo a un’altra sua grande passione, quella per il lavoro della terra e, in particolare, per la viticoltura. Dopo la maturità si è iscritto alla facoltà di enologia e viticoltura alla Statale di Milano e già al primo anno di corso ha voluto iniziare a fare anche pratica.

Ha preso in gestione ben quattro vigne che i rispettivi proprietari gli hanno concesso volentieri, due in paese e due a Pozzolo, frazione di Domaso, e si è messo subito a lavorarle con intraprendenza e oculatezza, abbinando le moderne tecniche ecologiche alla cultura della tradizione.

Tra studio e lavoro

«Ci mette una passione e una competenza tali che è un piacere vederlo lavorare tra i filari – dice Nicolò Camporini, uno di coloro che gli hanno ceduto la gestione della vigna – . Tommaso è il degno interprete di una viticoltura eroica, che deve puntare tutto sulla qualità e i dettagli».

Piccoli terrazzamenti o filari che corrono su per erte dove non c’è alternativa a una lavorazione fatta tutta a mano. Un tempo fra Domaso e Vercana la tradizione del vino era rinomata e si basava su vitigni autoctoni, come la Verdesa bianca e la Rosseia, e anche su Merlot e Sangiovese. Nelle vigne terrazzate esposte al clima temperato e ventilato della sponda occidentale lariana si producevano uve di singolare qualità e pregio, che davano vita al rinomato “Domasino”. Aveva provato a rinverdire la tradizione, negli anni ’80, il professor Gianfranco Miglio, che di Domaso era originario, poi l’hanno ripresa due coraggiosi imprenditori locali, Daniele Travi ed Emanuele Angelinetta, che tuttora producono un certo quantitativo di bottiglie molto apprezzate soprattutto dai turisti, esportandone anche al di fuori dell’Italia.

Il “Domasino”

Con l’entusiasmo dei vent’anni Tommaso Cassera ha fatto una scelta decisamente controcorrente: dedicarsi al lavoro di quella che tanto preziosa era risultata per i suoi avi. Lui ci crede. Va a Milano a seguire le lezioni e, quando le viti chiamano, torna a casa e si dedica a loro.

Il suo obiettivo è riuscire ad avviare un’azienda agricola imperniata sul vino: quel “Domasino” di un tempo che, grazie agli studi e alla passione, sta cercando di affinare ulteriormente.

E nel contempo continuerà a dedicarsi anche alla musica.

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