
Cronaca / Lago e valli
Venerdì 10 Ottobre 2025
Dizzasco, in aula per i maltrattamenti agli anziani
Udienza preliminare per sette imputati: tra le parti civili anche il sindacato pensionati. Contestate le violenze nei confronti di cinque ospiti della struttura. Prossima udienza a gennaio
Dizzasco
Si è aperta ieri mattina l’udienza preliminare nata dall’indagine della Procura di Como sui presunti maltrattamenti agli anziani che avvenivano all’interno della casa di riposo di Dizzasco “Sacro Cuore”. Sono sette le persone finite davanti al giudice, tutte che hanno chiesto riti alternativi.
Il giudice Maria Elisabetta De Benedetto ha così dato tempo fino a gennaio per valutare se ottenere l’accordo con la pm Alessandra Bellù per un eventuale patteggiamento, oppure se scegliere l’abbreviato come già era stato anticipato dalle parti. Ieri intanto sono state accolte le costituzioni di parte civile presentate dai parenti degli anziani, quattro per la precisione (su cinque presunte vittime), con in aula gli avvocati Massimiliano Galli e Noemi Mariani.
C’è però una particolarità: tra le costituzioni è stata discussa – e poi ammessa – anche la costituzione del Sindacato Pensionati Italiani della Cgil Como e Lombardia. Non si è invece presentata in aula la casa di riposo di Dizzasco che dunque rimane fuori.
Il giudice ha già messo in calendario, per concludere e definire l’udienza preliminare, anche una ulteriore data in febbraio. La vicenda, che aveva fatto molto clamore anche fuori dalla nostra provincia, aveva riguardato quelli che all’epoca erano sette dipendenti della struttura lariana che erano stati colpiti da una misura cautelare in parte in carcere e in parte ai domiciliari (firmata dal Gip Massimo Mercaldo) per presunti maltrattamenti ai danni di anziani ospiti.
Per tutti – anche se con modalità e ruoli molto diversi – erano stati contestati i maltrattamenti ad una parte degli anziani, abusi che i sospettati avrebbero portato avanti nella loro qualità di dipendenti socio assistenziali della Rsa “Sacro Cuore”. Maltrattamenti ad almeno cinque pazienti, di cui una nel frattempo deceduta nel dicembre del 2024, che avevano creato nelle vittime «uno stato di sofferenza morale e psichica» mediante percosse, ingiurie, denigrazioni e umiliazioni. Tutti i pazienti vittime di quanto contestato, erano allettati e dunque impossibilitati a difendersi.
Gli indagati erano stati stati colpiti da una misura cautelare che era stata eseguita nel mese di febbraio, dopo indagini che erano state portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Menaggio con anche l’installazione di telecamere. L’indagine era nata dalla segnalazione che un ex dipendente.
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