Droga nello studio del professionista: il fisioterapista chiede scusa in una lettera aperta: «Ho sbagliato, ma cambio vita»

Tremezzina Dopo aver patteggiato per gli stupefacenti trovati dalla Finanza nello studio di Carlazzo l’uomo ha fatto pervenire alla redazione un testo scritto a mano: «Da questa vicenda ho tratto una lezione di vita».

«Ho sbagliato e ne sono consapevole. Ho pagato e sto pagando... mi sono assunto le mie responsabilità e sono pentito. Da questa vicenda ne ho tratto una lezione di vita. Voglio cambiare e riabilitarmi».

Con una lettera scritta a mano e fatta pervenire alla redazione, Filippo Pizzica – 51 anni, nato in Svizzera e residente a Tremezzina – ha aperto il proprio cuore dopo i fatti di cronaca che lo avevano riguardato.

L’uomo nelle scorse ore aveva patteggiato la pena (contenuto nei limiti della sospensione condizionale) di due anni, con in più 5 mila euro di multa. L’indagine della procura era stata aperta sia per reati inerenti gli stupefacenti (che gli erano stati trovati nello studio professionale di Carlazzo) sia per l’esercizio abusivo della professione di fisioterapista.

L’uomo infatti aveva uno studio da fisioterapista in Canton Ticino oltre che a Carlazzo, ma in Italia non avrebbe potuto praticare.

Il blitz della guardia di finanza era stato condotto nella giornata del 20 ottobre 2022. E proprio in queste ore, a seguito del patteggiamento, il cinquantunenne ha inviato una lettera in cui parla della propria vicenda giudiziaria: «Non mi drogo più – scrive – Mi sto disintossicando nel corpo e nella mente. Voglio riprendere in mano la mia vita. Vorrei poter avere la possibilità di rialzarmi».

Pizzica ha poi comunicato il tentativo di abilitare i suoi titoli di studio anche all’Italia (è comunque laureato in fisioterapia in una università svizzera del Canton Grigioni) svolgendo nel frattempo altre mansioni lavorative. Poi un riferimento anche alla stampa: «Due articoli in 20 giorni mi sembrano un eccesso nei confronti di chi vuole cambiare vita e riabilitarsi».

Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Massimo Di Marco: «Nelle settimane successive all’arresto l’ho visto affrontare le problematiche processuali con grande consapevolezza e maturità alla ricerca dell’obbiettivo di riprendere in mano la sua vita ed il suo lavoro recidendo qualsiasi ramo secco del suo passato - ci ha spiegato a questo proposito - Si è assunto le sue responsabilità e sta pagando il prezzo dei suoi errori con la determinazione di poter ottenere un’altra chance dalla vita; non a caso mi ha incaricato di valutare come poter regolarizzare i suoi titoli di studio elvetici al fine di poter regolarmente esercitare in territorio italiano».

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