Falsi carabinieri telefonano ai Comuni. Per chiedere informazioni sui residenti

Tremezzina L’allarme della Compagnia di Menaggio dopo una serie di segnalazioni. Utilizzano numeri creati online del tutto simili a quelli dell’Arma. Ancora truffe telefoniche

L’ultima frontiera della truffa ha a che vedere purtroppo con telefonate di persone che contattano i Comuni - un caso accertato si è avuto sin qui in un municipio dell’Alto lago - con l’obiettivo di acquisire informazioni sui residenti. L’aggravante è data dal fatto che per mettere a segno i loschi propositi, questi soggetti utilizzano i numeri, creati con un “Id” falso generato on line (è bene precisarlo) - che fanno riferimento al comando provinciale o al comando Compagnia dell’Arma dei carabinieri.

Il precedente

Un po’ come accaduto qualche mese fa in Tremezzina con le truffe bancarie, dove il recapito telefonico corrispondeva a quello di un istituto di credito locale.I carabinieri, attraverso le stazioni (ed i loro comandanti) presenti sul territorio, hanno dunque diramato un’allerta ai sindaci invitandoli a rivolgere agli uffici che hanno un contatto diretto con l’utenza telefonica l’invito ad adottare un primo semplice accorgimento ovvero chiedere alla persona all’altro capo del telefono un contatto dove poterlo richiamare.

In seconda battuta, è altrettanto importante - queste almeno le disposizioni date dall’Arma ai municipi - chiedere a quale ufficio o comando appartiene le persona che sta contattando gli uffici comunali. Massima prudenza, dunque, a cominciare dai Comuni più piccoli. Il primo riferimento diretto è ad una possibile richiesta di dati sensibili alle anagrafi comunali.

Meccanismo

Peraltro, secondo quanto si è appreso, i numeri (falsi) corrisponderebbero non solo all’Arma, ma anche a polizie locali o Guardia di finanza. Un meccanismo ben congeniato che può indurre all’errore. Da qui l’allerta da parte dell’Arma che peraltro ha dato conto anche di nuovi tentativi sul territorio di truffe telefoniche, attraverso il meccanismo citato poc’anzi ovvero telefonate da numeri (creati ad arte) dei locali istituti di credito. Tutto falso ovviamente. L’appello oltre a prestare la massima attenzione è a verificare subito con interlocutori fidati - nel caso delle banche il proprio istituto di credito - eventuali telefonate o messaggi sospetti.

Peraltro, il meccanismo di questa nuova truffa sarebbe stato studiato davvero nei minimi dettagli e dunque ancor più difficile da scardinare.

Vi è poi un terzo fronte aperto, quello della richiesta di comporre un messaggio ad un numero whatsapp a fronte di una fantomatica nuova utenza telefonica di un congiunto o comunque di un parente in quanto il vecchio telefono si è rotto. Anche qui massima attenzione, perché è sicuramente un modo per carpire dati sensibili. Il consiglio è di non rispondere mai a questo tipo di messaggi, accertandosi prima con il diretto interessato se la vecchia utenza sia davvero fuori uso. I carabinieri restano a disposizione per dissipare ogni dubbio su eventuali tentativi di truffe telefoniche.

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