
Cronaca / Lago e valli
Venerdì 18 Luglio 2025
Finto carabiniere truffa anziano. Ma viene preso con soldi e preziosi
Menaggio: arrestato un uomo di 22 anni di origini albanesi e residente in provincia di Genova. Fermato dai veri militari nelle vicinanze di un pontile: nello zainetto aveva tutta la refurtiva
Menaggio
«Più che comporre il “112” cos’altro avrei dovuto fare?». Come dar torto al pensionato novantaduenne che mercoledì si è visto nel breve volgere di un paio d’ore prima sottrarre ed a stretto giro - grazie ad una brillante operazione diretta dalla Compagnia carabinieri di Menaggio di concerto con i militari del locale Comando stazione guidati dal maresciallo Ciro Pesce - restituire ben 20 mila in contanti, peraltro accuratamente custoditi e 40 mila euro in preziosi.
Il pensionato, che abita solo in via Foppa a Menaggio, è rimasto vittima della truffa del “finto carabiniere” orchestrata purtroppo con maestria da un ventiduenne di origini albanesi nato a Lavagna, ma residente a Sestri Levante (Genova), ora in arresto al Bassone per truffa aggravata in concorso.
Il giovane - disoccupato e con piccoli precedenti - si era messo in contatto con l’anziano pensionato attraverso il telefono fisso annunciando una finta rapina avvenuta con l’auto dell’uomo. «Arriveranno i carabinieri a controllare che in casa sua non ci sia la refurtiva», ha fatto sapere il ventitreenne albanese. Lì per lì però il pensionato menaggino non gli ha creduto, tanto che ha subito ribattuto che avrebbe contattato il “112”. Ed effettivamente l’ha fatto senza però che dall’altro capo del telefono fosse stata interrotta la conversazione. E così il “pronto carabinieri” è stato pronunciato dal truffatore con almeno un complice al fianco (al telefono si è udita anche una voce femminile). Da qui poi l’appuntamento nell’abitazione ed il prelievo forzato di denaro e gioielli. Determinante in questo caso è stata insieme all’azione preventiva rispetto a questo tipo di reati posta in essere dai carabinieri della Compagnia di Menaggio guidata dal maggiore Davide Leo anche la segnalazione di un cittadino, che ha notato presenze sospette in zona via Foppa e nelle vie attigue.
Immediato l’intervento dei militari dell’Arma che sul lungolago, nei pressi del pontile riservato ai taxi boat (chiaramente totalmente estranei alla vicenda), hanno fermato ed arrestato in flagranza il ventiduenne di origini albanesi, il quale nello zainetto aveva ben stipati oro e contanti di cui ovviamente non ha saputo stabilire la provenienza.
Da qui il fermo e il successivo trasferimento al Bassone, carcere di Como. Nel contempo i militari dell’Arma - altra particolarità di questa vicenda che si è chiusa con l’agognato lieto fine - hanno bussato una per una alle porte di via Foppa non sapendo nel dettaglio a chi appartenesse la refurtiva prelevata durante questa ignobile truffa. E così una volta giunti davanti alla porta del pensionato novantaduenne, l’uomo ha ammesso candidamente di aver già interloquito telefonicamente coi carabinieri, che poi in borghese si erano presentati a prelevare il dovuto. “Ho anche contattato il 112”, ha confermato. In realtà erano tutti risvolti della truffa.
Ieri è arrivato il “grazie” direttamente presso la stazione di Menaggio da parte dell’anziano pensionato ai carabinieri per aver recuperato soldi e gioielli. Da segnalare infine che i carabinieri della Compagnia di Menaggio sono sulle tracce anche dei proprietari di altri 20 mila euro di refurtiva che il ventiduenne ligure custodiva anch’essa nello zaino.
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