Francia-Argentina, sfida anche a Como

La finaleSale la tensione sul Lario in vista della finale di domani: non mancano i tifosi delle due squadre in città. De La Fuente: «Io parto per il Qatar». Quagliotti: «Il Marocco mi faceva più paura». Droulers: «Meritiamo la coppa»

Sale la tensione per la finale dei Mondiali, sono tanti i tifosi argentini e francesi ormai comaschi d’adozione pronti a vedere la partita. Ecco alcune delle loro storie: c’è chi è convinto che l’undici della Francia sia più solido e chi si aggrappa al mito di Messi.

«Noi la vediamo tutti insieme – racconta Maria Sombre, titolare del ristorante argentino Don Segundo di Prestino – con tanti amici e parenti. Siamo a Como da 22 anni, anche se a dire il vero i genitori di mio marito erano italiani. Tra un empanada e un dulce de leche tiferemo a squarciagola Argentina. Per noi Messi è come Maradona, un mito che abbiamo visto crescere per strada a Buenos Aires. Mio cognato aveva un furgoncino quando in pochi potevano permettersi una macchina e accompagnava Diego Armando insieme agli altri bambini a fare gli allenamenti».

Gruppo coeso

«Io parto per il Qatar – dice Sebastian De La Fuente, l’allenatore della Como Women – ci tengo troppo, devo vedere la finale. Noi argentini siamo molto legati alla nazionale, molto più che ai club. La Francia è forte, ma noi siamo un gruppo coeso». Sul lago anche la comunità francese prepara magliette e bandiere. «La Francia è molto agguerrita e si merita la coppa del mondo per qualità dei giocatori», dice jean Marc Droulers già amministratore di Villa D’Este.

«Ho visto tutte le partite del Mondiale con grande passione – racconta Fabrice Quagliotti, l’anima della band Rockets, a Como dall’85 – L’Argentina ha Messi e due o tre giocatori di livello. A me però faceva più paura il Marocco perché ha dimostrato da outsider di avere fame e rabbia». La Francia non è solo Mbappé, ha tanti campioni ormai acclamati ed esperti. «Anche l’Argentina ha una formazione di tutto rispetto – commenta Bernard Fournier, lo chef stellato del ristorante Da Candida, di Campione d’Italia – Io penso che questa finale sarà molto combattuta, l’esito non è affatto scontato. Comunque a parte la mia Francia è stato un bel Mondiale. Con tante sorprese, molte squadre meno quotate che hanno ben figurato».

Nel calcio un po’ di scaramanzia non manca mai, anche i tifosi argentini come gli italiani sono attenti ai riti. «È dall’inizio del trofeo che guardiamo le partite con gli stessi amici, negli stessi posti e con le stesse maglie - spiega Victor Rodriguez, allenatore delle giovanili comasche in forze a Cometa – dopo la Croazia stiamo aspettando con ansia la finale. Io credo che i francesi siano i favoriti, hanno tanti protagonisti impressionanti. Noi ci stringiamo attorno a Messi, che per me è e resta il più forte di tutto il mondo».

Gioia e speranza

Alla locanda La Tirlindana di Sala Comacina il proprietario Frederic Proserpio con il figlio Julien seguirà i novanta minuti. «Certo, ma siamo sul lago da tanti anni – raccontano i due – e siamo altrettanto tifosi dell’Italia». Un’Italia che purtroppo manca all’appello. Come sempre i Mondiali non hanno confini, vanno oltre lo sport. «Per noi argentini la situazione economica e politica è da anni difficile – dice Maximiliano Cameyo, un altro sudamericano trapiantato a Como – arrivare in finale per la popolazione significa accendere nuove speranze, è un momento di vera gioia che ci permette di sopportare tanti sacrifici e superare molti ostacoli. Per Messi è l’ultimo mondiale, ce la metteremo tutta».

La prospettiva però può essere completamente ribaltata. «Io non guarderò la finale come non ho guardato nessuna partita finora – spiega la professoressa madrelingua francese del Casnati Audrey Bonnet – Questo calcio non mi piace, non mi piace quanto successo in Qatar e gli scandali che sono poi emersi».

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