Gogna social contro i sospetti ladri. Ma con i furti non c’entravano nulla

Gravedona Su facebook si scatena la caccia contro tre uomini additati da tutti come malviventi. I carabinieri intervengono, li controllano e scoprono che l’accusa è del tutto campata in aria

Gogna social contro i sospetti ladri. Ma con i furti non c’entravano nulla
Una delle immagini pubblicate sulla pagina facebook

«Facciamo le ronde, prendiamoli e facciamoli pentire di essere nati» sbraita una. «Organizziamo un gruppo di fuoco» ringhia un altro. «Hanno capito che la giustizia qua fa ridere, e peggio di loro c’è chi nega l’evidenza» soffia sul fuoco un terzo. E via così, di commento in commento, di post in post, di foto in foto. Tre uomini, un dipendente dell’ospedale di Gravedona, suo fratello e un loro amico in vacanza sul Lario, per due giorni sono stati additati su quasi tutti i gruppi social dell’altolago (alcuni nati apposta tra il 24 e il 25, in pieno spirito natalizio) come i responsabili di una serie di furti messi a segno negli ultimi giorni da Menaggio in su. Le loro fotografie sono state pubblicate ovunque, indicandole come le immagini dei delinquenti in fuga. Peccato che, quando il giorno di Natale i carabinieri della compagnia di Menaggio li hanno fermati e controllati, si è scoperto che loro tre con i furti non c’entravano assolutamente nulla. E adesso, a carico di chi li ha messi alla gogna, potrebbe anche scattare una denuncia.

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